E' nei ricordi di una carriera di altissimo spessore che si incrociano i ricordi di chi, da cronista, ha avuto la fortuna di conoscerne la straordinaria umanità. Il vice comandante della polizia stradale di Teramo, il sostituto commissario Antonio Bernardi, 60 anni, leccese doc, più di 35mila incidenti stradali rilevati in 36 anni di servizio con indosso la divisa della Polizia di Stato, lunedì prossimo 31 maggio, andrà in pensione. La chiamano quiescienza. Giusta e meritata. Per chi non si è mai tirato indietro quando, in qualsiasi ora del giorno e della notte, si è trovato a dover raggiungere il luogo di un incidente. E centinaia, purtroppo, sono stati quelli in cui Bernardi ha abbassato il capo, addolorato e sconfitto dalla presenza dei vittime.
Nei ricordi di noi cronisti resterà, a vita, il momento in cui Bernardi si è inginocchiato, in preghiera, davanti al corpo senza vita della piccola Diana, la bambina rimasta uccisa nello schianto dell'auto dei genitori contro un Tir a Basciano nell'ottobre del 2017. Una preghiera che ha visto protagonisti Bernardi e gli altri soccorritori, falcidiati dalla constatazione di morte di una bambina così piccola, così indifesa. Perchè davanti alla morte ci si ferma, perchè la dignità del dolore e della perdita possono e devono venire prima di un qualsiasi rilievo, di un qualsiasi atto dovuto. Un ricordo talmente vivo per la mamma ed il papà di Diana che, all'epoca, presero carta e penna e scrissero al capo della polizia Franco Gabrielli per ringraziare quel poliziotto «con l’orgoglio di chi essendo al vertice della polizia constata la grande umanità degli uomini e delle donne che ne fanno parte».
Ma sono decine le testimonianze che raccontato l'umanità, la correttezza, la professionalità e la testardaggine del vicecomandante Bernardi in questi anni di vero ed onorato servizio. Senza mai esitare, servendo la Polizia di Stato con fedeltà e rigore. Così come gli interventi che lo hanno visto protagonista.
Come quel giorno di aprile del 2009, lungo la Teramo Mare prima che ne crollasse un pezzo fagocitato dal Tordino. C'era Bernardi insieme ad un collega che passava proprio lì, provvidenzialmente, sulla superstrada. La macchina della stradale fermata di colpo un pugno di metri prima del tratto che crollava. L'auto piazzata di traverso, Bernardi ed il collega che scendono e si sbracciano per fermare le autovetture che arrivavano. E si scongiurò davvero il peggio quel giorno.
Lunedi 31 maggio, dopo 36 anni di servizio, per raggiunti limiti di età, il sostituto commissario Antonio Bernardi va in quiescenza. E se lui si porterà nel cuore non solo tutte le persone alle quali ha prestato soccorso (terremoto L'Aquila, terremoto Amatrice, incidenti stradali etc..) ma soprattutto i parenti delle vittime di tutti gli incidenti mortali che hanno visto il suo intervento e la condivisione del loro dolore, noi cronisti ci porteremo dentro l'estrema disponibilità e la profonda stima che, verso i giornalisti, ne siamo certi, non tutti sanno nutrire come ha saputo fare il dottor Bernardi.