Nel corso della mattinata odierna, i Carabinieri di Notaresco hanno tratto in arresto, in esecuzione di misura cautelare in carcere, G.P. di51 anni, già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Dall’attività d’indagine avviata nel mese di maggio 2021,coordinata dalla Procura della Repubblica di Teramo,i militari hanno accertato con accurate indagini che l’indagato aveva posto in essere dei maltrattamenti nei confronti della ex compagna e dei due minori, figlidi quest’ultima, consistenti in episodi di violenza fisica e di pressione psicologica:in particolare era solito sminuire le capacità e l’operato dei suoi familiari, non perdendo occasione di rimarcare i loro difetti edevidenziandonegativamente il loro aspetto fisico, al punto di sottoporli ad una rigida ed immotivata dieta alimentare.
Per questo era già stato oggetto della misura cautelare del divieto di avvicinamento a moglie e figli, ma a nulla è servito il provvedimento in quanto a fine agosto 2021 la donna ha nuovamente chiesto aiuto ai Carabinieri di Notaresco.
Si è accertato che l’indagatoaveva violato ripetutamente le prescrizioni della misura cautelare del divieto di avvicinamento, contattando telefonicamente la donna, la quale è stata costretta a bloccarlo sia sull’utenza cellulare che nei vari social network. L’indagato però non si è dato per vinto e così le ha inoltratocentinaiadi email in cui le chiedeva di tornare insieme, anche a costo di “finire in galera” per la sua insistenza. Inoltre siè accertato che l’uomo, in più occasioni, aveva seguito la vittima sino ad arrivare ad importunarla mentre si trovava sola in spiaggia sul litorale teramano. Inoltreavevacontattato parenti ed amici della vittima al fine di screditare la reputazione della donna.
Gli elementi raccolti degli investigatori hanno consentito al P.M. – Dottoressa Greta Aloisi – di formulare richiesta di aggravamento della misura cautelare in corso ed al G.I.P. – Dottor Marco Procaccini – di emettere il provvedimento più restrittivo della misura cautelare in carcere.
L’indagato è stato successivamente tradotto presso la Casa Circondariale di Lanciano.