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Schermata_2023-01-26_alle_09.50.36.pngPur se in ritardo rispetto al settore privato, anche gli enti pubblici stanno ormai procedendo spediti verso la digitalizzazione delle attività, rivolgendosi ai cittadini con strumenti innovativi ed efficienti. SPID, PagoPA, l'app IO, sono solo alcune delle novità introdotte in questi anni, che stanno rendendo più facili i rapporti tra individui e uffici: vediamo più nello specifico quali sono gli ultimi dati registrati in materia.

L'importanza del digitale nella Pubblica Amministrazione

Uno degli obiettivi centrali stabiliti a livello comunitario e nazionale, oggetto pertanto anche di importanti finanziamenti provenienti dal PNRR, è quello della transizione digitale, ossia il passaggio verso un sempre maggiore utilizzo delle nuove tecnologie al fine di migliorare i servizi rivolti ai cittadini. Il passaggio si rende obbligato in un'epoca come quella attuale in cui internet e il digitale hanno preso il sopravvento in tantissime attività quotidiane, portando al successo diverse iniziative per esempio nel campo della comunicazione e dell'intrattenimento online.

L'esempio delle sale casinò presenti sul web è emblematico dal punto di vista della capacità di internet di rendere più accessibili e fruibili attività di stampo tradizionale, solitamente legate alla dimensione fisica: le società attive nel settore, infatti, hanno saputo sfruttare le nuove tecnologie per creare piattaforme e applicazioni mobili alle quali tutti possono collegarsi per giocare con i propri passatempi preferiti, come roulette e slot machine, magari approfittando anche della possibilità di effettuare giri gratis e valutare senza alcuna spesa la qualità degli stessi. Pur trattandosi di un ambito completamente differente, anche nel settore pubblico l'uso del digitale può diventare decisivo per favorire un migliore accesso dei cittadini ai servizi e garantire una maggiore efficienza, allineando così l'Italia al resto d'Europa.

La direzione intrapresa sembra quella giusta, almeno stando agli ultimi dati in merito all'uso delle nuove soluzioni digitali.

Dallo SPID alla CIE: le novità digitali della Pubblica Amministrazione

Le novità introdotte dagli enti pubblici per garantire un miglior livello qualitativo dei servizi offerti ai cittadini sono diverse e riguardano sia i sistemi di identificazione personale che apposite app e piattaforme per gestire in maniera autonoma pratiche, pagamenti e richieste. SPID e Carta d'Identità Elettronica, per esempio, sono stati fondamentali per poter creare un sistema di riconoscimento univoco dei cittadini e far sì che gli stessi potessero occuparsi delle proprie pratiche online senza alcun rischio in termini di sicurezza.

Ad oggi sono più di 33 milioni gli SPID e le CIE attivati dai cittadini italiani, il che evidenzia come i servizi pubblici online siano sempre più apprezzati: senza l'identificazione digitale infatti gli stessi non potrebbero essere utilizzati, dunque è evidente che la forte crescita degli account coincida anche con un maggiore uso di app mobili e piattaforme web. La conferma arriva dai dati che riguardano, per esempio, l'applicazione IO, ideata per semplificare il dialogo tra cittadini ed enti, che conta oggi più di 247 milioni di messaggi inviati ai cittadini con un incremento del +117% rispetto al 2021, oppure PagoPA, il servizio per effettuare pagamenti verso il settore pubblico, che ha raggiunto nel 2022 i 332 milioni di transazioni (+103% rispetto ai 12 mesi precedenti).

Ampiamente utilizzati sono poi i servizi online offerti dall'INPS, che grazie a un portale rinnovato in tempi recenti consente a lavoratori e famiglie di accedere alle diverse prestazioni, richiedere assegni e bonus, verificare i propri contributi e comunicare in linea diretta con gli uffici, evitando così di doversi recare allo sportello.

 

L'Italia avanza nella classifica DESI

I miglioramenti registrati dal punto di vista dell'uso del digitale da parte delle Pubbliche Amministrazione ha permesso al nostro Paese di recuperare terreno anche nella classifica DESI, quella cioè basata sul Digital Economy and Society Index che valuta e confronta l'avanzamento digitale degli Stati UE. Gli investimenti effettuati in questi anni sulla diffusione della banda larga, sulle competenze digitali e sui servizi online in genere sembrano infatti dare frutti: rispetto al 2021, in cui l'Italia si presentava con un valore di 8,8% (media Europea all'11,2%), oggi il gap risulta leggermente ridotto, con l'Unione salita all'11,4% e il nostro Paese al 9,14%.

Un dato che lascia ben sperare per i prossimi mesi ma che deve anche spronare soggetti pubblici e privati a lavorare ancora di più verso l'obiettivo di un efficiente utilizzo delle nuove tecnologie per migliorare la vita delle persone.