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906f4778-a297-4fb1-b1d5-06620b2d9c8b.webpMontefino ha dato l'ultimo saluto a Luca Materassi, l'infermiere del 118 dell'ospedale di Atri che martedì sera è morto nella sua macchina finita contro un muro di contenimento. In centinaia hanno partecipato ai funerali in una paese chiuso per lutto dopo la proclamazione di quello cittadino voluto dal sindaco Ernesto Piccari.

Pubblichiamo di seguito una lettera scritta dai colleghi del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Atri e del 118. Al funerale a Montefino hanno partecipato il personale del 118 di Atri e Teramo, appartenenti alla Croce Rossa , Farnese Soccorso e della Ser Ampas.

Di seguito la lettera dei colleghi del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Atri e del 118.

Luca era una persona SPECIALE, speciale perché VERA, LEALE, GENEROSA, BELLA DENTRO e
DIVERTENTE.
Luca aveva un DONO, quello dell’allegria, riusciva sempre a strappare un sorriso ai suoi pazienti ma
anche ai suoi colleghi, non ha mai trascorso un giorno di lavoro col broncio, era sempre sorridente,
ottimista ed aveva sempre la sua risata contagiosa.
Luca aveva la bravura nelle mani, l’intuito, lui aveva avuto il dono di essere nato già pronto e
preparato a svolgere il nostro lavoro spesso pesante, proprio come lo è stato la notte in cui ci ha
lasciato, perché è dura sentirsi impotenti di fronte la morte di un collega che di vite ne ha salvate
tante.
Luca aveva il dono di essere un profumatore, tutti sapevamo che stava arrivando perché a
precederlo sempre era la scia del suo profumo e il rumore della sua camminata pesante in quegli
scarponi del 118 che non abbandonava mai.
Luca, sei stato un infermiere fedele, hai rispettato a pieno quanto scritto nel nostro giuramento
mettendo la tua vita a servizio delle persone, alleviando le loro sofferenze con i tuoi sorrisi ma
soprattutto con la cura delle tue mani d’oro e della tua grande professionalità.
Eri la nostra MASCOTTE, adesso con chi giocheremo? Chi ci insegnerà a fare l’intraossea? Chi ci
prenderà in giro? Chi ci regalerà la tua allegria? Adesso dovremo aspettare i tuoi gavettoni dall’alto
nei giorni improvvisi di pioggia che ci faranno sorridere immaginando sia tu anche da lontano che ci
fai gli scherzi.
Hai lasciato un vuoto troppo grande DIO DELLA SANITA’, perché cosi ti chiamavamo tutti, e tu lo sai
bene e anche adesso da lassu’ siamo sicuri che tu stia guardando tutti noi la tua famiglia, i tuoi amici
e colleghi con un pizzico di malinconia per averci lasciato troppo presto ma allo stesso tempo con il
sorriso stampato sulle labbra mentre ci dai conforto dicendoci: “NDANCHETE’ ragà non sono mica
andato via, io sono sempre qui, solo che adesso sono davvero diventato il DIO della Sanità che vigilerà per sempre su tutti voi!”.

Ciao Luca , ciao grande ed indimenticabile persona . Resterai sempre nei nostri cuori. Ti vogliamo bene