«Nella Torre il silenzio era già alto. Sussurravano i pioppi del Rio Salto. I cavalli normanni alle lor poste
frangean la biada con rumor di croste.» GIOVANNI PASCOLI (1855-1912)
Il dittatore che elimina fisicamente il suo avversario dimostra tutta la sua debolezza, non certo la propria forza.
Ma con l'assassinio di JevgenijPrigožin, Vladimir Putin non ha eliminato un suo avversario ma un concorrente che lascia almeno un esercito di 25mila fedelissimi, ora in Bielorussia, quelli che lo hanno accompagnato nella ritirata dal Donbass (impossibile da tenere in mani russe) verso Rostov e Voronezh il 24 giugno scorso, accolto da un popolo imbelle ma festante perché, ancora all'oscuro di tutto, credeva che l'Operazione Speciale fosse finita e l'Ucraina liberata dai nazisti. Ma per questi avanzi di galera e alla bisogna criminali di guerra, Prigožin era come un padre, che provvedeva ai loro stipendi e alle proprie famiglie.
JevgenijPrigožin per Vladimir Putin non era un avversario politico ma militare. Non era AleksejNaval'nyj, che lo puoi sbattere in galera con una scusa qualsiasi fino alla fine dei suoi giorni; e non era neanche Anna Politkovskaja, che puoi farla ammazzare impunemente dai ceceni non appena rientri a casa. Da qui, per eliminarlo, il necessario utilizzo della contraerea russa. No: con l'assassinio di Prigožin, per Putin ci saranno delle conseguenze a strascico da affrontare con urgenza.
Adesso Putin dovrà tentare di nuovo, con la complicità di AljaksandrLukašėnka, di convincere questi 25mila “figli” orfani di padre, che sono rimasti a formare il Gruppo Wagner, ad aggregarsi nell'Armata Rossa (oramai ridotta alle reclute strappate ogni giorno dalle proprie famiglie), cosa che Prigožin,dopo il ritiro dal Donbass, non permise firmando la sua condanna a morte.
Dovrà convincerli questi avanzi di galera e criminali di guerra che è stato un incidente l'assassinio di questo loro padre, questi moltissimi “figli” di un solo padre. Dovrà convincerli per evitare la Prima guerra civile russa e di finire per armare la ancora esigua resistenza paramilitare interna di estrema destra. Dovrà convincerli perché ha bisogno di loro per continuare la messa in scena dell'Operazione Speciale, in replica dal 24 febbraio 2022 sulle Sacre Terre Libere nella Valorosa Repubblica di Ucraina.
Ma questi “figli” già promettono vendetta per questo loro unicopadre “Morto a causa delle azioni dei traditori della Russia”che “Sarà il migliore anche all’inferno”. E c’è ancora l’intera Russia da riconquistare, a San Pietroburgo.
MASSIMO RIDOLFI