Nel panorama lavorativo attuale, lo smart-working sta emergendo come una pratica sempre più diffusa, offrendo una serie di vantaggi significativi sia per le aziende che per i dipendenti. Lavorare da casa consente una maggiore flessibilità nell'organizzazione del tempo e dello spazio lavorativo, riducendo i tempi di spostamento e aumentando la produttività complessiva. Inoltre, favorisce un migliore equilibrio tra vita professionale e personale, consentendo ai lavoratori di conciliare meglio le esigenze lavorative con quelle familiari e personali. Tuttavia, mentre lo smart-working offre indubbi vantaggi in termini di comfort e flessibilità, è importante essere consapevoli dell'impatto che può avere sui consumi energetici domestici e, ancor di più, di cosa fare per evitare aumenti in bolletta.
Come fare per risparmiare sulle bollette?
Come fare dunque per tenersi ben stretti i benefici dello smart-working ma, nello stesso tempo, far abbassare un po' le bollette?Limitare i consumi ai momenti in cui sono effettivamente necessari, spegnendo gli apparecchi non in uso e riducendo al minimo lo standby, cercare le offerte più convenienti per le proprie esigenze energetiche, valutando attentamente le tariffe e le condizioni contrattuali offerte dai diversi fornitori di energia.
E ancora abituarsi a eseguire l'autolettura del gas, al fine di monitorare l'utilizzo effettivo e identificare eventuali sprechi energetici. Si tratta di uno strumento che occorre saper usare, non particolarmente complicato, ma importantissimo. Se non se ne ha contezza, vale la pena fare una ricerca su Google: si avranno come risultati tanti siti specializzati, anche di provider energetici come ENGIE, in grado di far comprendere bene come, quando e perché va fatta l'autolettura del gas.
Un altro suggerimento per ridurre le bollette energetiche durante lo smart working, infine, è ottimizzare l'efficienza energetica degli apparecchi elettronici utilizzati. Questo può essere fatto adottando alcune pratiche, come l'utilizzo di dispositivi con etichetta energetica di classe superiore, che consumano meno energia, oppure predisporre, nell'arco dell'anno, degli appuntamenti da dedicare alla manutenzione. Certamente giusto mettere in atto queste pratiche di risparmio, ma anche sapere a quanto ammonta l’aumento dei consumi in situazioni di smart-working per i componenti di un nucleo famigliare.
Smart-working: i dati dell’aumento di luce e gas
L'aumento dell'utilizzo dei fornelli per cucinare pasti in casa rappresenta una delle principali cause dell'incremento dei consumi di gas nello smartworking. Inoltre, l'uso prolungato dei termosifoni per mantenere una temperatura confortevole durante le ore lavorative contribuisce ulteriormente all'aumento del consumo di gas. Si è calcolato che l'aumento di consumo di gas sarebbe del 13% in più circa, cioè 475 euro in più all'anno per le famiglie composte da persone che lavorano in smart-working. Ovviamente si tratta di valutazioni molto indicative, dal momento che il consumo di gas destinato al riscaldamento dipende dalla fascia climatica in cui si vive
Per quanto riguarda l'elettricità, sebbene l'utilizzo di dispositivi elettronici durante lo smartworking possa rappresentare una parte minore del consumo complessivo - utilizzare un computer per 8 ore al giorno in più costa meno di un euro al mese in bolletta - è importante considerare l'impatto di elettrodomestici come lavatrici, lavastoviglie, frigorifero. L'aumento della frequenza di utilizzo di questi può contribuire significativamente all'incremento dei consumi energetici complessivi. Secondo quanto calcolato da Altroconsumo, una famiglia composta da due persone che lavorano in smart-working consumerà circa il 23% di elettricità in più ogni anno, con un aumento pari a circa 300 euro.