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Sulle orme di Don Tonino Bello anche in Abruzzo il mondo del cattolicesimo italiano si unisce agli appelli di Papa Francesco per un messaggio di pace per la santa Pasqua che giunge in un contesto internazionale segnato da terrorismo e guerre . Acli, Agesci, Azione Cattolica, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi dedicano, comunitariamente, alla pace gli auguri per la Pasqua 2024. “Si alzino le bandiere bianche!”, invocano. “La pace è l’urgenza del Risorto – si legge nella nota congiunta – La pace è la nostra priorità, oggi che la fraternità stessa è messa in discussione, come ricorda Papa Francesco in ogni occasione e come ha ricordato il cardinale Matteo Zuppi al Consiglio permanente della Cei lo scorso 18 marzo. Anche in Abruzzo come in tutta Italia le associazioni cattoliche italiane sottolineano di “non potere accettare che solo la guerra sia la soluzione dei conflitti. Ripudiarla significa arrestarne la progressione. A cominciare dall’aumento sconsiderato della produzione di armi, a discapito di vere politiche di sviluppo. Osare la pace significa scegliere politiche di dialogo. Osare la pace significa dire con forza che “la guerra è sempre una sconfitta” . Chiedere la pace significa pregare per la pace e vivere la pace in ogni luogo. Quello che si alza unitariamente dall’associazionismo cattolico è un appello che si allinea ai numerosi messaggi di pace espressi anche da Bergoglio: “Come Papa Francesco siamo consapevoli che ‘per accogliere Dio e la sua pace non si può stare fermi, non si può stare comodi aspettando che le cose migliorino. Bisogna alzarsi, cogliere le occasioni di grazia, andare, rischiare. Bisogna rischiare. “È più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio di negoziare. Oggi si può negoziare con l’aiuto delle potenze internazionali. La parola negoziare è coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare“. Papa Francesco chiede ai paesi belligeranti di lasciare da parte l’orgoglio e pensare alle innumerevoli vite risparmiate da un cessate il fuoco . Negoziare in tempo, cercare qualche Paese che faccia da mediatore. . Il prima possibile.