Unione trasversale senza distinzioni politiche per presentarsi unitariamente davanti alle istituzioni per trasporti, sanità, economia. Obiettivo, la ricostruzione post sisma 2016 che vedrà impegnati i 22 sindaci del cratere abruzzese del terremoto uniti in una specie di consorzio per organizzarsi sui tavoli dove si deciderà il futuro delle zone colpite dal terremoto che cinque anni fa sconvolse il Centro Italia.
Con questa direttrice principale il 14 giugno è nata la rete dei Comuni “Unico Gran Sasso”, che avrà nel Comune capoluogo Teramo il capofila di Comuni che insieme auspicano di far sentire maggiormente la propria voce.
Il sindaco e presidente di Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, spiega come la forza della proposta “Unico Gran Sasso” stia nel fatto che la rete “consente di competere con le altre realtà e di discutere a diversi livelli istituzionali, per esprimere esigenze omogenee sebbene specifiche e di confrontarci con tutte le realtà istituzionali, sia in senso verticale che orizzontale”. Un valore, questo, che favorisce soprattutto i Comuni di minori dimensioni, dando loro forza, in virtù di un coordinamento “per far sì che nessun territorio resti indietro”. Il ruolo del capoluogo, aggiunge D’Alberto, “è di equilibrio e di traino, anche per intercettare i finanziamenti e muoversi in un’ottica di area vasta”.
“La ricostruzione procede veloce, le case saranno rimesse a posto, ma poi? Chi le vivrà? Con che economia? Ecco perché, per la prima volta nella storia della Ricostruzione dei nostri terremoti nasce Unico, 22 sindaci del cratere abruzzese che si riuniscono in una specie di consorzio per organizzarsi sui tavoli dove si decideranno le cose. Noi pensiamo anche al sociale e al futuro”, spiega il sindaco di Crognaleto (Te) Giuseppe D’Alonzo.
Un plauso all’iniziativa arriva anche dal commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, che, presente al lancio di “Unico Gran Sasso”, ha detto. “Ci credo molto in Ats del genere: sono una occasione unica, e lo dice lo stesso nome che i 22 comuni abruzzesi del cratere si sono dati. Unico Gran Sasso è una occasione-modello irripetibile, è un grande valore perché per i prossimi 6 anni per il cratere ci saranno 1,8 mld di euro”. “Non c’è solo il bisogno di una rinascita – ha aggiunto Legnini – c’è bisogno di una coesione interistituzionale, che già di per sé è un grande valore politico. C’è da far partire la seconda gamba della ricostruzione, dopo il Cis e il fondo complementare Pnrr, è il segnale che dopo due terremoti e una pandemia, un territorio riesce a trovare unità, cosa non scontata in precedenza. Insomma, l’epoca storica è irripetibile per queste zone. Cosa serve? Collegamenti, rete, digitale, economia”.