Mentre il mondo prega per la firma della tregua di Gedda, l' appello del giornalista scopertosi guerrafondaio, un certo Serra che fa rima con guerra, mi fa vomitare. Del resto quando lo Stato “profondo” chiama, “loro” si allineano. Quando il giornalaccio ultrapadronale, turboatlantista, reazionario e guerrafondaio più volte salvato dai contributi dei governi sinistri ordina l’attenti il Pd si sdraia come un tappetino. Altro che pace questa è solo una manifestazione contro il governo. La pace è solo una scusa . Altro che Art.11 della Costituzione. Come l’orologio rotto che segna l’ora giusta per una volta, ha ragione Giuseppe Conte, questi guerrafonda ivogliono trascinarci in una guerra neanche per motivi ideologici, geopolitici. Il che sarebbe grave, gravissimo. Lo fanno solo per il loro personale potere, per le loro poltrone, per il loro personalissimo culo, per attaccare il Governo Meloni. Manderebbero a morire una generazione di giovani per questo loro “Cupioservendi”, il desiderio di essere servi, il bisogno di essere comandati, la necessità viscerale di proseguire la guerra. Il giornalaccio chiede di combattere fino all’ultimo soldato ucraino, fino all’ultimo euro delle nostre tasche e D’Alberto si mette l’elmetto e il 15 marzo sarà a Roma con un gruppetto di persone. Per il giornalaccio i soldi non devono servire per lo sviluppo economico, la sanità, la ricerca, lo stato sociale, devono essere impiegati per la guerra. E D’Alberto si mette l’elmetto e corre da loro. Quando si dice “Dio fa impazzire coloro che vuol perdere”. E questa volta Dio non dovrà fare una grande fatica, questi sono già pazzi. Per questo la manifestazione del 15 marzo convocata dal giornalaccio della famiglia svizzera Elkann Agnelli – notoriamente da sempre a servizio dell’Italia - mi provoca un rifiuto che precipita nel disgusto. Il rifiuto totale è per la guerra, l’economia di guerra e per coloro che oggi ne proclamano la necessità per combattere la Russia. E la cosa insopportabile è che fanno tutto questo nel nome del superamento dei nazionalismi. Costoro non si accorgono neppure che hanno sostituito un sano spirito patriota nazionalista con un melenso, vomitevole,spirito patriottardo europeista. Ma dove sono finiti gli ideali più alti che hanno ispirato l’Unione?Dobbiamo dire chiaramente e con voce forte che la difesa dell’Europa non dipende dalle armi! Dipende dalla sua capacità di porsi come modello alternativo e credibile di fronte agli altri popoli della terra. Un’Europa che concretizza i suoi principi fondatori di libertà e giustizia, di benessere diffuso e condiviso, di inclusione delle differenze… diventa un continente da ammirare e imitare. Anziché giocare in difesa dovremmo andare all’attacco, ma sul piano culturale e non militare.Dobbiamo dire con voce ferma che ha ragione Papa Francesco: “Nessuna pace è possibile laddove dialogano strumenti di morte”. Ma i servi del giornalaccio e quelli che farebbero di tutto per una foto con l’elmetto che ne sanno di Pace e di Papa Francesco.
Leo Nodari