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EmicrusÉ stato pubblicato da una delle principali riviste scientifiche di neurologia a livello mondiale (la più seguita nell'ambito della neurologia clinica) "FRONTIERS OF NEUROLOGY, nel n. di aprile 2025 un innovativo studio sull'emicrania realizzato a Teramo,  che vede la dr.ssa Marianna G. Rispoli come prima autrice ed dr Gabriele Manente come autore senior e coordinatore dello studio. “Cefalea generalità e peso socio sanitario”. La cefalea (dolore di testa) può essere secondaria ad altre malattie acute o croniche o traumatismi ma il più delle volte è una malattia cronica senza apparente causa, caratterizzata dalla ricorrenza di attacchi di dolore alla testa, il più spesso da un solo lato ma a variabile localizzazione che va sotto il nome di "emicrania". L'emicrania ha un notevole impatto sulla salute globale, rappresenta la terza patologia più frequente e tra le più disabilitanti con marcato impatto sulla qualità della vita lavorativa e familiare ed enormi costi sociali e sanitari (assenza dal lavoro, farmaci, assistenza ecc.) in ambito mondiale (Dati OMS). Secondo una stima prudenziale (OMS) la prevalenza dell'emicrania a livello della popolazione mondiale sarebbe del 15 % , in prevalenza donne verso verso il 13% degli uomini). Le stime di prevalenza in alcuni paesi come l'Italia esprimono punte del 25% della popolazione. In Italia, in numeri assoluti e mantenendoci su stime molto prudenziali, sono almeno 10 milioni le persone che soffrono di emicrania, 200.000 in Abruzzo e 50.000 persone in provincia di Teramo. Esistono trattamenti farmacologici di vario tipo, costi e complessità, nessuno scevro di effetti collaterali, interazioni e controindicazioni. Tutti i trattamenti sono incentrati sul solo sintomo dolore che mirano a contrastarlo o prevenirlo. L'emicrania però non è rappresentata solo dal dolore, ma da un complesso di sintomi e condizioni che precedono, accompagnano e fanno seguito alla fase dolorosa. Non ci sono trattamenti specifici per le cause dell'emicrania perché al di fuori di una predisposizione genetica e fattori ormonali, non sono conosciute. Non si sa fondamentalmente perché viene l'attacco e perché in un determinato momento e cosa succede nel cervello umano nei giorni e nelle ore precedenti l'attacco emicranico.
Lo studio teramano,  e perchè è importante
Sulla base di prolungati studi ed osservazioni cliniche durate anni, l’equipe teramana ha  sviluppato  un innovativo modello teorico che vede l'esistenza di un'area ad alto rischio per l'insorgenza degli attacchi emicranici, causata dall'interazione e variazione di tre principali fattori rappresentati per semplificare da: 1) un ridotto equilibrio del sistema nervoso autonomico con una rapida giorni o ore, sono causa di un disequilibrio del sistema omestatico cerebrale che, in una condizione di sopravvenuta bassa energia, scatena l'attacco emicranico come risposta di allarme e di ricondizionamento. Se i dati, al momento preliminari, che sono alla base del modello teorico, saranno confermati da futuri studi strutturati e su vasta scala, per milioni di emicranici si aprirebbero nuove inattese prospettive di prevenzione. Con li studio infatti è stato compiuto un primo passo nel fare luce su un ambito finora sconosciuto della fisiopatologia dell'emicrania in prossimità dell'attacco che potrebbe aprire la strada ad una prevenzione degli attacchi emicranici non farmacologica (costosa, non scevra da effetti collaterali e spesso anche non efficace). Tali nuove misure di prevenzione sono rappresentate da modifiche comportamentali-ambientali e/o uso di nutraceutici, a basso costo o costo zero (senza effetti collaterali sull'organismo) e mirate a non far entrare il soggetto predisposo nell'area di rischio per l'insorgenza degli attacchi o a promuoverne l'uscita. Tale misure inoltre sarebbero atte a contrastare, non solo l'attacco di dolore con tutto il corredo sintomatologico ma anche le condizioni patologiche favorenti che ne sono alla base.

Gli a u t o r i

La ricerca stata coordinata dal dr. Gabriele Manente, coordinatore regionale per Abruzzo della Societa Scientifica del Neurologi, Neuroradiologi e Neurochiururghi Ospedalie SNO) e responsabile Stroke Unit ASL Teramo e vede come prima autrice la dott.ssa Mariann G. Rispoli della UOC Neurologia-Stroke Unit di Teramo. Hanno collaborato allo studio anche la dr.ssa Maria Vittoria De Angelis direttore della UOC neurologia-Stroke Unit di Pescara e il dr Donato Melchionda della Clinica Neurologica dell'Università di Foggia.