Ritengo doveroso informare i circa 700 residenti che hanno votato per l’elezione dei rappresentanti del Comitato Teramo Centro e tutti i cittadini su quanto sta accadendo nella Macroarea 5 e sui motivi delle dimissioni, affinché ciascuno possa farsi un’idea di chi siano i veri avversari della democrazia, della trasparenza e del rispetto delle regole
Dopo circa un anno di attività del Comitato Teramo Centro ho, purtroppo, riscontrato le principalicriticità di seguito esposte.
Da parte di taluni membri del Collegio, Portavoce in primis, vi è stato il tentativo di rallentare in tutti i modi, per non dire ostacolare, da un lato, l’attività di segnalazione delle gravi problematiche di cui soffreil centro Città su tutti i fronti, dall’altro di frenare il processo di proposizione all’Amministrazione di possibili soluzionimigliorative. Tale condizione si evince da una serie di comportamenti che si sono attutati a diversi livelli:
D’altro canto, ho sfortunatamente dovuto constatare una mancanza totale di riscontro dell’Amministrazione nel merito di tutte le richieste e/o proposte che il Comitato ha formulato per iscritto: non una sola risposta è mai pervenuta, malgrado tutte le rassicurazioni del caso manifestate nelle assemblee da parte dei rappresentanti istituzionali. A tale assenza di risposte, non ha mai fatto seguito alcun sollecito da parte del collegio, ridotto ad una mera scatola vuota.
Non da ultimo, è emersa una forte carenza negli aspetti di dettaglio che dovrebbero regolare il funzionamento del Collegio di Coordinamento nell’esercizio delle proprie funzioni all’interno delle norme statutarie, che andrebbero necessariamente integrate per garantire l’effettività dell’azione collegiale in adempimento delle volontà assembleari.
A fronte delle criticità descritte, è pervenuto, in data 18 giugno u.s., il verbale della Commissione dei garanti, organo chiamato a far rispettare le regole statutarie, che, nell’interpretare l’articolo 6 dello Statuto, ha stabilito che “le dimissioni dei componenti del collegio di coordinamento che generano la diminuzione dei membri eletti a tre o al di sotto di tre non comportano la surroga bensì lo scioglimento del Collegio”.
È anche sulla base di tale chiara indicazione, che sono state rassegnate le dimissioni di ben quattro membri del Collegio nel preciso intento di ridare la parola ai residenti ed evitare che la farsa della finta partecipazione andasse ancora avanti: il Collegio, quindi, deve intendersi sciolto a far data dallo scorso 20 giugno u.s., essendo rimasti in carica 2 membri su 7!
L’ex Portavoce avrebbe quindi DOVUTO, ai sensi dell’art. 6, comma 7 dello statuto, convocare l’Assemblea per la ratifica delle dimissioni o della decadenza deicomponenti che hanno determinato “le condizioni di interruzione delle attività del Collegio di Coordinamento e per la presa d’atto del suo scioglimento e quindi della contestuale decadenza degli eletti ancora in carica”.
Ed invece,l’ex Portavoce ha convocato, del tutto arbitrariamente,ben due assemblee per il giorno 18 luglio 2025 e per il giorno 21 luglio 2025, nell’intento, mediante arzigogolate interpretazioni e surroghe concatenate, di evitare che si ritorni al voto dei residenti. Nello stesso pervicace intento ha persino richiesto, senza averne alcun potere, un nuovo parere alla Commissione dei garanti, che non ha potuto fare altro che ribadire la decadenza del Collegio (Commissione dei garanti n. 20 del 11/07/2025).
Va sottolineato che non può trovare alcuno spazio, nel caso di specie, neanche l’interpretazione suggestiva e scorretta volta ad ammettere più surroghe singole, ciascuna entro i 30 giorniprevisti,al fine diricostituire il Collegio decaduto sino al numero minimo legale, visto che, tra l’altro,la ex Portavoce ha convocato le due assemblee dopo che sono intervenute le dimissioni di tuttie, dunque, in un momento nel quale il collegio, ridotto a due membri, non esisteva già più.
Il triste epilogo del collegio di coordinamento, a colpi di formalismi, carte bollate, date ballerine (per fortuna, esistono i protocolli!), convocazioni arbitrarie è la prova più tangibile di quanto sia stata male interpretata la “partecipazione”, una partecipazione in cui la voce dei residenti, nel fisiologico confronto con l’amministrazione, se non gradita, semplicemente viene zittita.Una voce che sono pronto a tutelare in ogni sede opportuna, se la ex Portavoce non provvederà ad applicare lo statuto, convocando l’Assembla per la sola presa d’atto dello scioglimento del Collegio e, quindi, della contestuale decadenza degli eletti ancora in carica. In caso contrario, ribadisco la richiesta di interventodella Commissione dei Garanti (come da nota già depositata al Comune di Teramo del 12/07/2025),perrichiamare l’ex Portavoce al rispetto delle disposizioni statutarie e delle decisioni assunte dalla Commissione stessa, emendando, senza indugio le convocazioni, affinché siaassicurata una corretta informazione all’Assemblea in ordine all’avvenuto scioglimento del Collegio di Coordinamento, rammentando chel’art.19, comma 6,del Regolamento stabilisce:“ La Commissione dei Garanti, qualora dovesse ravvisare violazioni alle disposizioni del presente articolo può annullare o riformare, in tutto o in parte, gli atti viziati posti in essere dal comitato di quartiere o di frazione ovvero dalla Macroarea”.
Fabio Cioschi