Insomma, si fa di tutto in nome della salvezza del superstite, disgraziato popolo palestinese, si organizzano persino delle grandi spaghettate, corse in bicicletta, vacanze al mare, picnic in montagna ma nulla che davvero sia utile a salvarne almeno uno di questi poveri cristi, stretti tra due fuochi, tra le micidiali bombe israelite e le infami pastoie dell'Islamismo.
Nulla si è in grado di fare oltre la propaganda terroristica islamica palestinese, che rinfocola le ceneri sempre vive dell'antisemitismo, di fascisti e vecchi comunisti. Nulla che porti al pensiero e all'intelligenza di questi il dubbio che stiano tifando al massacro, prima di tutto del povero palestinese e, di riflesso, dell'ebreo, il primo che passasse per strada: curioso come tutto ciò non è mai successo nei confronti di cittadini russi, nonostante il massacro che sta facendo Vladimir Putin da più di tre anni del valoroso popolo ucraino, che non si è meritato neanche una spaghettata, una corsa in bicicletta, una vacanza al mare, un picnic in montagna, anche se ugualmente inutili; ma tutto ciò si spiega perché i russi non sono ebrei, quindi non risvegliano nessun istinto antisemita, perché anche nella Russia imperiale e poi in Unione Sovietica di sono perseguitati gli ebrei, basti ricordare i pogrom anti-ebraici che scossero l'Ucraina a la Russia
tra il 1881 e il 1884; e poi vuoi mettere la letteratura e i balletti russi con la cultura yiddish, non scherziamo. Eppure nulla vieta a questi di intelligere e di pensare. Sicuramente non meritano la democrazia di cui godono.
Non la meritano perché sventolano, immemori e somari, una bandiera che ha ucciso anche in Italia in nome dell'Islamismo e mai in difesa del popolo palestinese. Ed è la stessa bandiera del 1973. Ed è la stessa bandiera del 1985. Ed è la stessa mano ha trucidato gli israeliti il 7 ottobre 2023. Sono gli stessi cani.
Sono quei cani che il 17 dicembre 1973, verso le 13:00 ora italiana, sequestrarono all'aereoporto di Fiumicino degli inermi cittadini in attesa per usarli come scudi umani e prendere così il comando del Boeing della PanAm in procinto di prendere il volo con i passeggeri già a bordo.
Sono quei cani che buttarono bombe a mano dentro quell'aereo civile già carico di inermi cittadini, devastando il velivolo e massacrando inermi cittadini.
Sono quei cani che, non contenti, ammazzarono chi tentava di fuggire da quell'aereo della PanAm.
Sono quei cani che, non ancora soddisfatti di aver difeso così il popolo palestinese, presero altri 8 ostaggi come scudi umani e dirottarono un aereo della Lufthansa, che fece tappa ad Atene per rifornimenti.
Erano solo 5 quei cani che ammazzarono 32 inermi cittadini, dei quali 6 erano italiani:
i tre componenti della famiglia De Angelis, Giuliano, Emma e la loro figlioletta Monica, l’ingegner Raffaele Narciso, il giovane finanziere Antonio Zara (ucciso mentre cercava di fermare i terroristi in fuga) e il tecnico della compagnia di servizi aeroportuali Domenico Ippoliti (rapito a Roma e ucciso ad Atene).
Sono quei cani che il 27 dicembre 1985, verso le 9:00, all'interno dell'aeroporto di Fiumicino, vicino ai banchi della compagnia aerea israeliana El Al e della statunitense TWA, tirarono bombe e e aprirono il fuoco su inermi cittadini in attesa.
Erano solo 4 quei cani che ammazzarono 13 inermi cittadini, dei quali 1 era italiano: si chiamava Francesco Della Scala.
Sono quei cani, una muta di 5.000 cani, che il 7 ottobre 2023, a sud dello Stato di Israele, hanno ucciso 859 inermi cittadini. È qui cominciata l'ultima guerra in Terra Santa. Brutale come lo sono tutte le guerre. Questa sarà l'ultima guerra in Terra Santa.
È sempre la stessa razza di cane.
Mentre si fanno grandi spaghettate, corse in bicicletta, vacanze al mare, picnic in montagna ma nulla che davvero sia utile a salvarne almeno uno di questi poveri cristi, e a ricordare.
Che qui si è mangiato è certo e fatturato, e ci si è pure divertiti, ma che i palestinesi mangeranno e torneranno a divertirsi facendo corse in bicicletta, vacanze al mare, picnic in montagna, è altamente improbabile finché non si capirà che bisogna manifestare contro i terroristi islamici palestinesi di Hamas invece che contro il legittimo Stato di Israele. Quando si capirà questa macroscopica condizione, il popolo palestinese tornerà a mangiare e a divertirsi sicuramente, perché tornerà a essere libero.
L'unica capacità in grado di salvare l'uomo è quella di saper riconoscere il proprio nemico, qualità che è sempre mancata ai nostri intellettuali, storicamente; storicamente accomodati sul divano dei potenti. Solo in questo c'è salvezza, nel saper riconoscere il nemico, per potersi difendere dal proprio nemico. L'intellettuale italiano è storicamente un qualunquista.
Per questo quello del riconoscimento di uno Stato palestinese è un falso problema, perché non ci potrà essere nessuna Palestina fin quando la Terra Santa non sarà completamente purgata dal terrorismo islamico palestinese: oggi la corsa all'ONU per reclamare tale risoluzione è tutta una gara tra ipocriti e somari. Inutile lavanda di coscienza.
In questa pochezza politica che ci circonda, persino Donald Trump e Giorgia Meloni riescono a svettare sul tema. Tutto fumo buttato negli occhi sotto uno sventolio di sceme bandiere, questa aperta competizione al riconoscimento della Palestina. Fino a quando non sarà estirpato il terrorismo islamico palestinese nulla sarà utile tentare alla pace. Solo allora sarà concretizzabile uno stato di Palestina, che l'Occidente democratico dovrà sostenere economicamente e armare di un proprio esercito regolare per garantire il processo di pacificazione tra palestinesi e israeliani e di democratizzazione; esercito utile a difendere la propria terra non certo dallo Stato di Israele ma da eventuali recrudescenze del terrorismo islamico palestinese.
E riconoscere il nemico è che salva.
MASSIMO RIDOLFI
Ph.: Una immagine dell'attentato organizzato dai terroristi islamici palestinesi all'aereoporto di Fiumicino il 17 dicembre 1973.