
Buongiorno, desidero sottoporre alla vostra attenzione un episodio che ritengo grave e meritevole di approfondimento giornalistico. Nel pomeriggio di ieri (domenica) mi sono recata al Pronto Soccorso di Sant’Omero insieme a mio suocero, paziente diabetico e oncologico, che presentava febbricciola dovuta a una infezione alla mano. Siamo arrivati intorno alle 15:00 e, dopo un triage estremamente sommario, gli è stato assegnato un codice verde. Nonostante la sua condizione clinica e la documentazione medica portata con noi, il personale non ha visionato alcun documento, né ha approfondito lo stato di salute del paziente. Il triage, di fatto, è consistito unicamente nel rilascio del codice. Nel corso delle ore successive abbiamo assistito all’ingresso di tutti gli altri codici verdi, compresi pazienti arrivati dopo di noi. Mio suocero non è mai stato chiamato, né visitato da un medico.
Alle 19:00, dopo quattro ore di attesa priva di qualunque riscontro, siamo stati costretti ad andare via senza aver ricevuto alcuna valutazione sanitaria. Trovo inaccettabile che un paziente fragile, con patologie importanti e un’infezione in corso, possa essere completamente ignorato dal sistema di triage e abbandonato in sala d’attesa per ore senza alcuna verifica. Un Pronto Soccorso dovrebbe garantire quantomeno un minimo di presa in carico e attenzione, soprattutto verso i soggetti più vulnerabili.
Lettera firmata

