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dentistortSono il dottor Gianmaria Garasto, coautore insieme alla dottoressa Ludovica Impaloni di questa rubrica, ed oggi in questo articolo spiegherò cosa sono le malocclusioni dentarie, in che modo le abitudini viziate dei bambini possono esserne la causa, come prevenirle e curarle.
Una malocclusione si presenta quando le arcate dei denti non combaciano come dovrebbero tra loro e, oltre a dare un aspetto poco piacevole al sorriso, comportano problemi ben più importanti alla masticazione, deglutizione, fonazione e respirazione, fino a causare problemi muscolari nel tratto cervicale in età adulta.
I “denti storti” così come le malformazioni ossee della bocca hanno origine tanto dall’ereditarietà familiare, quanto da comportamenti sbagliati che si instaurano nei primi anni di vita, anomalie della respirazione e problematiche muscolari, come l’interposizione linguale e la presenza di un frenulo linguale corto.
Le abitudini viziate da intercettare sono l’utilizzo del biberon, del ciuccio e del dito, perché possono sviluppare una malocclusione in tutti i bambini che continuano questa pratica oltre i 2 anni, e soprattutto per molte ore al giorno.
In che modo queste abitudini interferiscono con il corretto sviluppo della bocca ?
Prima di rispondere è giusto spiegare che la deglutizione, durante il periodo di allattamento, avviene interponendo la lingua tra le arcate, parlando così di deglutizione infantile, una condizione fisiologica che subirà un cambiamento naturale con lo svezzamento. Iniziando a masticare, grazie alla comparsa dei primi denti, la lingua comincerà ad assumere una posizione più alta appoggiandosi sul palato, permettendo così a i denti di entrare bene in contatto tra loro. Questo cambiamento può non avvenire quando si interpone tra le arcate il dito o un oggetto come il ciuccio e il biberon, perché interferisce con la spinta che la lingua dovrebbe esercitare sul palato nella deglutizione. Si genera così una malocclusione, caratterizzata da morso aperto e conseguente deglutizione atipica.
Per garantire un corretto sviluppo osseo, muscolare e dentario del cavo orale, è necessario un periodo regolare di allattamento e uno svezzamento verso cibi più sostanziosi, evitando l’eccessivo utilizzo di omogenizzati, ciuccio e biberon.
Bisogna inoltre sottolineare come un mal funzionamento della lingua generi anche problemi respiratori, perché assumendo una posizione bassa, viene meno al suo compito di far espandere il palato correttamente. Tutto questo provoca un minor sviluppo del complesso mascellare, condizionando anche la crescita delle ossa nasali, diminuendo drasticamente la pervietà delle vie respiratorie. Di conseguenza, il bambino avrà più difficoltà a respirare con il naso, essendo stretto, e lo farà con la bocca. In questo modo l’aria non filtrata e inspirata direttamente dalla bocca favorirà un’infiammazione alle tonsille e alle adenoidi; portando il bambino ad ammalarsi più spesso, con la possibilità di otiti frequenti. Tutte queste caratteristiche, come una postura bassa della lingua, un palato poco sviluppato e una riduzione dei canali nasali, sono riscontrabili nella struttura del viso del bambino, comunemente chiamato “facies adenoidea”, dove spesso sono presenti occhiaie evidenti e spalle cadenti.
Risulta chiaro quanto sia importante intervenire precocemente, per poter evitare l’instaurarsi di queste abitudini viziate, che come abbiamo visto comportano problemi di vario tipo, e di oggettiva importanza. L’uso di apparecchi funzionali ristabilisce l’equilibrio muscoloscheletrico garantendo il coretto sviluppo della bocca. Un trattamento precoce è fondamentale, grazie anche alla comunicazione tra Pediatra e Odontoiatra.

Gianmaria Garasto

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