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Un milione e trecento mila euro per due interventi, pagati tramite i fondi Pisu. Ma a Colleatterrato basso, nell'area a ridosso del cantiere della nuova Chiesa, di cantieri in capo al Comune di Teramo ne è attivo solo mezzo. Sì perchè, da inizio aprile, da quando sono state rinvenute alcune pietre di forma e dimensioni particolari nell'area che dovrà essere pavimentata e sistemata con lampioni e panchine, è tutto fermo. Un lenzuolo bianco copre la scoperta fatta, l'area è delimitata dal nastro bianco-rosso e gli operai della ditta incaricata dal Comune possono lavorare ma a debita distanza. Quelle pietre che, secondo la testimonianza di un residente ultra 90enne del posto, sarebbero parte di un antico fosso d'acqua, devono essere studiate dalla Sovrintendenza. E fino a quando non si sarà verificata l'origine e l'eventuale importanza di carattere storico o addirittura artistico, nessun operaio potrà tornare a lavorare qui. E così il cronoprogramma dell'intervento pagati con i Pisu slitta. E condiziona inevitabilmente anche il prosieguo dei lavori della Cei, la Conferenza Episcopale Italiana: 4,2 milioni di euro per realizzare il nuovo edificio religioso intitolato al Risorto. La striscia di pietre rinvenute durante gli scavi per un paio di metri invade l'area di cantiere della nuova chiesa. E così, in attesa del responso della Sovrintendenza qui a Colleatterrato il tempo scorre. E i lavori vanno avanti qua e là. Del secondo intervento, che prevede la riqualificazione a parcheggio dello spazio vicino al campo da calcio proprio alle spalle della chiesa, ancora non vi è traccia. GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI) PIETRE