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Addio alla telecamere in Consiglio Comunale. Addio, almeno per ora, alle riprese delle sedute consiliari. E addio, probabilmente, anche a qualche intervento di troppo, o troppo lungo, dovuto proprio alla necessità di apparire, scatenata da quelle telecamere. Il Comune di Teramo, infatti, ha deciso di annullare la gara d’appalto per la ripresa delle sedute consiliari, bandita in vista della scadenza (prevista per il 18 luglio) del precedente appalto. A scoprire il tutto è stato il consigliere comunale pentastellato Fabio Berardini, che scavando tra le delibere del Comune ha intercettato la “determina” del segretario generale n.815 del 22 giugno con la quale il Comune di Teramo, visto che “fino all'approvazione del bilancio di previsione del corrente esercizio finanziario, il cui termine è stato prorogato al 30 luglio., occorre sospendere, in via cautelativa, le procedure amministrative finalizzate all'assunzione di nuovi impegni di spesa non obbligatori per legge, in quanto le risorse di cui dispone il Comune per finanziare i propri molteplici servizi risultano ulteriormente ridotte in misura rilevante a seguito dei ripetuti tagli apportati dal Parlamento Nazionale ai trasferimenti statali”, decide appunto di cancellare la gara che prevedeva una base d’asta di 34 mila euro, sulla quale poi le otto emittenti invitate avrebbero dovuto presentare le offerte al ribasso, bandita solo cinque giorni prima. Il 17 giugno, infatti, la segretaria Scaramazza ha bandito la gara e il 22 l’ha cancellata. Tanto valeva non bandirla affatto, no?