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Magia. La parola giusta è: magia. Non teatro, non evento, non arte, non emozione, non attimo irripetibile, ma semplicemente magia. Questo è stato lo splendido monologo “C’è un re pazzo in Danimarca” messo in scena da Elisa Di Eusanio, ispirata dall’ultima fatica letteraria di Dario Fo, vero e proprio evento teatrale, in grado di far dell’arte un’emozione in un attimo irripetibile. Magia, appunto. Nei panni del pazzo Cristiano, lucidissimo lettore del vero come solo i pazzi sanno essere, Elisa ha preso possesso del Castello della Monica, facendone non la scenografia ideale di una storia di re e di reami, ma il coprotagonista stesso del suo recitare, attraversando corridoi e volte antiche, governando le pietre stanche del vecchio castello, fino a farne partecipi palcoscenici del suo rincorrere i sogni del re pazzo, nella meravigliosa casa che la lucida follia di un visionario volle, mentre il mondo guardava già al ‘900, per regalarsi un distillato di Medioevo in minore. Niente, e nessuno, meglio del re pazzo di Dario Fo e della sempre più brava Elisa, avrebbe potuto vestire di magia la prima serata dell’edizione 2015 di Cineramnia, tornata in quei giardini del Castello che, dieci anni fa, accompagnarono il sorgere di una rassegna di cinema che, per ammissione stessa di Dimitri Bosi e Marco Chiarini, di Cineramnia è madre. Magia, dunque, di parola e di sensazione, di respiro e di teatro, di arte e di cinema, di passione e di emozione. A dimostrare che, se un castello figlio di un sogno accoglie il recitar sapiente di un’attrice che ha saputo far suoi i sogni di un genio, allora, non c’è non ci sarà mai del marcio, nella piccola Danimarca teramana del castello inventato da un sognatore forse un po’ folle e reinventato da un re forse un po’ pazzo, ma senza i quali questa notte non sarebbe stata così magica. ad'a GUARDA IL SERVIZIO