IZS/"LA REGIONE CI BOICOTTA"
L’ultimo incontro tra il Direttore Generale dell’IZS Dr. Fernando Arnolfo e l’illustre Presidente della Regione Abruzzo Dr. Luciano D’Alfonso ha partorito il “siamo arrivati al dunque”, ad indicare la vicina risoluzione, con l’imminente applicazione della legge di riordino degli Istituti Zooprofilattici e con la nuova governance, di tutte le problematiche che assillano l’IZS “G. Caporale” tra le quali, sicuramente di primaria importanza, è il blocco dei fondi del personale dal 2013. E’ cosa abbastanza complicata da capire: sembra non si cerchi soluzione legata all’intervento della Procura della Corte dei Conti o di altre Procure, a garanzia di chiarezza amministrativa ma nuovi collegi più accondiscendenti verso tutte le irregolarità contabili che hanno determinato il blocco. E’ politica….però siamo seri signori, basta sempre con lo stesso scenario all’Italiana.
Il Presidente della Regione Abruzzo, principale esponente locale di quello che viene ancora definito il “partito dei lavoratori” è sordo da mesi alla richiesta di incontro con le rappresentanze sindacali, incontro che voleva essere tentativo di discussione con chi all’Ente IZS è legato a doppio filo, sulla vicenda del blocco dei bilanci, dei salari accessori ed in generale su una situazione vicina al collasso. Il cambio della governance (che naturalmente si deciderà l’ultimo giorno utile così da far restare tutti con il culo attaccato alla poltrona) viene presentato come panacea di tutti i mali a soluzione delle anomalie amministrativo/contabili che salgono continuamente alla ribalta delle cronache e che vedono citare nei verbali del Collegio dei Revisori anche la parte sostenuta dalle Regioni.
E’ abbastanza deprimente attendere le prossime elezioni per vedere lo sguardo attento della politica alle problematiche IZS e in pompa magna sfilare e promettere evidenziando il nostro essere creduloni e il livello della politica attuale. Purtroppo tutto sta accadendo nel momento sbagliato. Ci fossero state a breve nuove elezioni, tutti i politici sarebbero stati pronti a fare le loro passerelle da Mister e Miss Abruzzo e tutti avrebbero pensato l’IZS come serbatoio di voti proveniente da 450 famiglie……….forse meglio per noi ma veramente desolante.
Qualcuno chiede conto di potenziali accorpamenti gestiti e indirizzati dalla politica regionale in altri settori (ASL) e forse il prossimo accorpamento è stato già deciso in barba alla salvaguardia del patrimonio di competenze e referenze di livello Internazionale dell’IZS. Avevamo già sottolineato come, nel contesto creatosi, non si potesse prescindere da una presa di responsabilità e dalla necessaria attenzione degli organi Istituzionali, che rappresentano i nostri naturali interlocutori, al fine della salvaguardia di un Ente che rappresenta attualmente un punto di riferimento della Medicina Veterinaria mondiale. Il personale IZS in realtà non ha soluzioni e non ha interlocutori se non farneticatori che parlano di trovarsi sulla stessa barca dei dipendenti, facendo fatica a riconoscere la zattera dei non dirigenti dal transatlantico dello staff dirigenziale e dei Direttori d’Azienda. La mancata approvazione del Bilancio 2013 e la conseguente denuncia alla Corte dei Conti da parte dei Revisori dei Conti e del CdA ha causato il mancato pagamento delle spettanze del personale relative al 2013 e 2014. Il salario accessorio rappresenta per il personale non dirigente un salvagente con cui tenere a galla la situazione economica familiare ed affrontare le dinamiche della crisi economica.
Il personale è stanco dell’atteggiamento passivo e degli errori amministrativi passati e presenti. Gli obblighi di trasparenza consultabili sul sito IZS evidenziano la beffa del continuo sperpero di denaro pubblico legato a consulenze, esose pubblicità giornalistiche e situazioni contabili anomale varie che vanno paradossalmente ad intaccare, da due anni a questa parte, le buste paga del personale non dirigente.
La latitanza dei vertici amministrativi, ha contribuito al rendere più instabile la situazione dell’Azienda IZS e portato al solo incancrenirsi di problematiche annose e irrisolte che ci rimangono attaccate addosso e verso le quali l’intento attuale sembra essere solo il coprire dando parvenza legale a tutto quello che dovrebbe invece essere portato alla luce e risolto. Speranza del personale era di essere trainati fuori dal commissariamento ventennale da competenze nuove che potessero finalmente dare un cambio di marcia a livello motivazionale. Ci si ritrova, a distanza di anni, al totale blocco dei fondi del personale e a tutto ciò che di peggio potesse venir fuori da un buonismo amministrativo che ha avuto scarso potere decisionale dimostrando di essere ancora mentalmente “vecchio” e chiuso nel vecchio Feudo.
A nome della RSU IZSTE
Il Presidente
Giovanni Foschi