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Ieri è stato sentito il comandante, unico inglese a bordo. Oggi verrà sentito l'armatore del "Larissa", l'imbarcazione a diporto da 23 metri e mezzo e da 74 tonnellate, affondato alle 19.15 di sabato, a meno di due miglia di distanza dalla costa di Tortoreto. Le indagini coordinate dal comandante della Capitaneria di Porto di Giulianova, il tenente di vascello Sandro Pezzuto, proseguono a tamburo battente per ricostruire le cause del disastro avvenuto in mare e che, miracolosamente, non ha fatto registrare alcuna vittima tra le 8 persone che erano a bordo. Il "Larissa" non era stato noleggiato: il gruppo era impegnato in un'amichevole passeggiata in Adriatico, da Ancona verso Pescara. Diversi i passaporti che comandante e armatore, nell'immediatezza dell'incendio che ha distrutto l'imbarcazione, hanno presentato in Capitaneria: da qui, l'iniziale confusione nell'accertare la nazionalità di tutti i naufraghi (salvati da un "banana boat" dallo staff dello chalet Antares di Tortoreto). L'ufficialità è questa: il comandante del "Larissa" è inglese, l'armatore e gli altri 6 a bordo (tra cui due adolescenti di 12 e 14 anni, tre donne e un adulto) sono russi. In giornata ci sarà l'incontro tra il comandante Pezzuto e il magistrato Andrea De Feis per fare il punto su quanto emerso in questi primi due giorni e per verificare l'eventualità di una consulenza meccanica. Sì, perchè sono le cause dell'incendio scoppiato a bordo a mancare all'appello. Il comandante ha riferito di una fiammata partita dal motore e di esserne stato semi-investito quando ha aperto il vano, richiuso poi immediatamente. Mancata manutenzione? Imperizia? Sono le domande cui la doppia inchiesta mira a trovare risposta. Per adesso le ipotesi di reato vanno dal pericolo alla sicurezza della navigazione e al pericolo inquinamento. Sul fronte ambientale si è subito intervenuti per scongiurare l'emergenza in mare: da quanto riferito dai sommozzatori della ditta Mari Ter di Ortona (cui oggi l'armatore darà l'incarico ufficiale di recuperare il Larissa) quasi tutto il gasolio è andato combusto e, qualora ne sia rimasto un pò, risulta chiuso all'interno del serbatoio. Non è stato individuato alcun trafilamento all'esterno e, quindi, almeno per adesso, non vi sarebbe alcuno sversamento in mare. In corso il monitoraggio costante, in attesa dell'operazioni di recupero del relitto che verrà poi ricoverato presso il porto di Giulianova. Il gruppo di naufraghi, in attesa di recuperare i documenti (andati distrutti nell'incendio), restano all'Hotel Palace a Tortoreto, a disposizione degli inquirenti.   GUARDA IL SERVIZIO (CLICCA QUI)SOCCORSI BELLA