Parla di "rapporto ambiguo" tra il Comune di Teramo e le sue partecipate, TeAm, in primis, in una nota, il capogruppo del Pd, Gianguido D'Alberto, citando con preoccupazione le "osservazioni critiche del nuovo collegio dei Revisori dei Conti" e ribadendo "le censure che tutti i gruppi di opposizione hanno formulato in questi mesi e conseguentemente l’inadeguatezza dell’Amministrazione Brucchi a svolgere una vera attività di controllo e garanzia a tutela dei propri cittadini". Sott'accusa "l'incapacità dell'amministrazione di regolare e definire le situazioni pendenti, ovvero i crediti e debiti reciproci tra l’ente e le società che espongono l’Amministrazione e quindi i cittadini ad un rischio economico e finanziario inaccettabile". Su tutti, alcuni interrogativi: "Qual è, ad oggi, l’esposizione debitoria del Comune nei confronti della Teramo Ambiente che in sede di approvazione del rendiconto 2014 ammontava ad oltre 5 milioni di euro? Per quale ragione non sono stati adottati dall’Amministrazione strumenti adeguati per il monitoraggio della situazione contabile e gestionale e organizzativa e del rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica delle società partecipate?" Si chiede ancora D'Alberto: "Per quale motivo non viene svolta, ed è stato così per l’intera “epoca Brucchi” una vera, puntuale e costante verifica sull’adeguamento dei costi di funzionamento e delle remunerazioni delle strutture di vertice e delle posizioni apicali delle società partecipate come richiederebbe, o meglio imporrebbe, l’articolo 1, comma 611, lett. e) della Legge di stabilità 2015? E, dulcis in fundo, richiamando sempre il Collegio, perché il nostro Comune non si è mai dotato di un adeguato sistema di rilevazione di informazioni sufficiente a garantire un efficace controllo sulle partecipate, al fine di consentire una seria e attenta valutazione dell’economicità delle gestioni degli organismi a cui sono stati affidati servizi pubblici? Al contrario, su questo punto, si continua a tollerare una inaccettabile situazione di mancanza di trasparenza che come più volte abbiamo denunciato si pone al di fuori degli obblighi previsti dalla legislazione nazionale in materia". Il capogruppo conclude: "In definitiva, viene confermata una gestione del rapporto con le società partecipate assolutamente fallimentare di cui a pagare le conseguenze sono ancora una volta esclusivamente i cittadini teramani sui quali continuano a gravare i costi altissimi dei servizi esternalizzati". Intanto, nel pomeriggio, secondo passaggio in Commissione consiliare della delibera della gara a doppio oggetto del dopo-TeAm che approderà in Consiglio comunale il prossimo 30 luglio.