- qual è il prezzo, non solo economico, di questa scelta, pensando già solo al costo del personale appena stabilizzato (160 impiegati, 9 dirigenti amministrativi e 1 direttore, per un costo annuo di personale che si aggira sui 3 milioni di euro)?
- perché il procedimento messo in atto ha di fatto trasformato il personale dipendente (precario e non) di una società partecipata in personale della pubblica amministrazione (con ovvie conseguenze in termini di garanzia occupazionale) evitando invece, un’ampia e partecipata procedura concorsuale che avrebbe garantito una auspicata nozione di concorrenza alla base di ogni affidamento/assunzione?
- perché le procedure di affidamento di servizi di ingegneria ed architettura sono aperti alla libera concorrenza di tecnici attraverso l'uso dei bandi pubblici (grazie soprattutto all'apporto ed al controllo garantito dall’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Teramo) mentre le posizioni occupazionali di una società pubblica non possono essere scelte attraverso procedure paritarie che premino il merito e la conoscenza?
L'ORDINE DEGLI INGEGNERI: «ABRUZZO ENGINEERING: UNA SCELTA ANACRONISTICA CHE COSTERA' CARA AI CITTADINI E AL PERSONALE ASSUNTO»
L'ordine degli ingegneri della Provincia di Teramo scrive alla regione e agli ordini professionali su Abruzzo Engineering. «Con decisione del Consiglio Regionale recante “Disposizioni riguardanti Abruzzo Engineering S.C.p.A.” il Consiglio Regionale dell'Abuzzo ha definito il contenzioso legale in atto con la società Selex Se.Ma. s.p.a. per un importo complessivo di oltre 6.000.000,00 € trasformando di fatto Abruzzo Engineering S.C.p.A. in società “in house” della stessa Regione.
Vogliamo evitare qualsiasi commento sulle opportunità politico-amministrative che hanno fatto sì che si costituisse una società a capitale pubblico, ma questo Ordine vuole porre l’attenzione su quella che è stata definita la “nuova fase gestionale ed operativa” della Società.
Pur nell’impotenza di chi ha potuto solo prendere atto, ora come al momento della sua costituzione, di decisioni politiche che influenzano la vita professionale degli iscritti, non possiamo che marcare la nostra perplessità per quella che reputiamo essere una scelta anacronistica. Come trapelato nei vari incontri avutisi con le Rappresentanze regionali, (e come si legge nella relazione di approvazione della legge) l’intento è quello di ricondurre Abruzzo E. “…alla sua mission naturale ed originaria di supporto tecnico nello svolgimento dei diversi compiti istituzionali e dunque a vantaggio concreto del territorio (enti, popolazione, lavoratori coinvolti)”.
Più che scaturire un plauso per il paventato intento di potenziare i servizi tecnici “a concreto vantaggio del territorio”, ci chiediamo: