DUECENTO MILIONI PER L'ANTINCENDIO NEGLI OSPEDALI, MA IN REGIONE CI SI INTERROGA SUL "CASO TERAMO"
Duecentomilioni di euro. In nove anni. Tanto spenderà la Regione Abruzzo, per adeguare tutti i servizi antincendio negli ospedali. Se ne è parlato, questa mattina, nella prima riunione del neonato tavolo tecnico sull'adeguamento anticendio delle strutture sanitarie svoltosi in Regione, alla presenza del Governatore D'Alfonso e di tutti i manager delle Asl abruzzesi. Sul tavolo della discussione un progetto, che è figlio di un recente decreto ministeriale sulla sicurezza antincendio negli ospedali, e che prevede tutta una serie di lavori necessari. Dalle uscite di sicurezza alle porte tagliafuoco, dalle scale antincendio ai sistemi di autospegnimento, dalla revisione dei sistemi elettrici alle modifiche strutturali per garantire la massima sicurezza, insomma tanti lavori. E tanti soldi. Trenta di quei duecento milioni sono infatti destinati ai quattro ospedali della Asl di Teramo. Il tavolo tecnico di questa mattina era importante, però, anche per un altro motivo, visto che l'Abruzzo potrebbe essere una sorta di "tester" nazionale del progetto, in grado di stabilire le linee guida di quello che poi dovrà avvenire in tutte le strutture sanitarie italiane. Perché nessun ospedale è perfettamente a norma in Italia, secondo le nuove direttive, anzi: chi più chi meno tutti sono fuori regola. All'Abruzzo, dunque, l'onore e l'onere di aprire la strada, gettando le basi di questa vera e propria rivoluzione, che sarà graduale, visto che il Ministero prevede un lavoro per fasi successive, ma che si dovrà concludere nell'arco dei prossimi nove anni. Tra le varie questioni sollevate oggi al tavolo tecnico, una era prettamente "teramana", ed è quella dei servizi antincendio attualmente garantiti, nei quattro ospedali aprutini (e solo in quelli in tutto l'Abruzzo), da una società che impiega 30 persone, delegate appunto a muoversi tra i reparti, per assicurare la loro presenza nell'eventualità di una necessità. Un bando, questo dei servizi antincendio, che in passato aveva creato più di una polemica, anche a livello politico, nonché un'inchiesta della magistratura. Come si integrano quei 30 del servizio antincendio con la nuova normativa? Lo ha chiesto lo stesso manager della Asl di Teramo, Roberto Fagnano, al presidente D'Alfonso e ai colleghi partecipanti al tavolo tecnico.
Il Governatore ha rimandato la questione ai successivi incontri dello stesso tavolo tecnico. "Dobbiamo essere portatori di un lavoro che guardi alla quantità e alla qualità degli adempimenti stimati", ha spiegato il presidente D'Alfonso ai manager delle Asl regionali. Il nodo centrale è la presentazione entro un anno, da parte di ogni Asl, di un documento in grado di indicare come si vuole procedere all'adeguamento delle singole strutture sanitarie, indicando quindi le criticità più rilevanti. La strategia indicata dal presidente D'Alfonso prevede l'avvio del tavolo tecnico ma soprattutto l'organizzazione entro ottobre di una giornata di confronto pubblico sulle criticità delle singole strutture. In quell'occasione si avrà di fronte il quadro completo regionale degli adempimenti richiesti dalla nuova normativa. Il tavolo tecnico, che è composto dai manager delle quattro Asl, da due tecnici per ogni Asl e dalla Regione Abruzzo (assessorato alla Sanità e Presidenza), è stato convocato per il prossimo 31 agosto.