Per timore di una nuova protesta sotto al Comune, questa volta gioca di anticipo e sull'aumento del trasporto locale deciso dalla Regione decide di scrive all’ente superiore esprimendo la propria contrarietà all'anunciato aumento. Con una delibera approvata il 4 agosto dalla giunta guidata dal governatore Luciano D'Alfonso sono stati ritoccati i costi di biglietti e abbonamenti delle linee urbane ed extraurbane. Gli incrementi riguarderano da metà settembre, tutte le tipologie di tariffa, dall'oraria all'annuale, ma con particolari effetti su quelle riservate agli studenti. L'abbonamento nominativo scolastico per tutte le linee, rispetto alla precedente tabella che risale al 2012, aumenta di quasi dieci euro: dal prezzo di 193,30 euro in vigore finora a settembre passerà a 202,40. D'importo simile sarà anche il ricarico previsto per viaggiare un anno con i bus urbani se non si è studenti. In questo caso, infatti, il costo dell'abbonamento per tutte le linee passa da 275 a 284,80 euro. Meno vistoso ma d'impatto altrettanto consistente è l'incremento del costo del biglietto valido per 90 minuti, che da 1,10 salirà a 1,20 euro. L'ondata di rincari, non risparmierà neppure gli abbonamenti nominativi mensili, che costeranno 40 centesimi in più per una linea e 1,20 euro in più per tutte le linee, e il biglietto giornaliero, per il quale si spenderà 2,70 euro a fronte degli attuali 2.50. La lettera spedita dal Comune di Teramo e che riguarderà tutto il trasporto regionale locale non sarà quasi certamente accolto, dunque, ancora una volta è stato fatto uno sforzo inutile per paura delle proteste dei cittadini tartassati da ogni parte: tutti i giorni dell'anno per far quadrare i conti degli Enti che continuano invece a pagare gli stipendi agli amministratori e che non vogliono ancora capire che è arrivato, da tempo, il momento di fare sacrifici: per loro e non più per i cittadini che non si possono piu' permettere di mantenerli in postazioni di controllo, senza fare nulla.