Tutti pronti per andare a Roma  domani in via Veneto e far sentire i giudici con il "fiato sul collo". Non ci sarà invece la manifestazione che qualche presente, ieri sera in sala consiliare dei tanti tifosi giunti in Comune, aveva proposto di fare a Teramo.  Sull'assemblea convocata dal consigliere comunale Guido Campana per valutare iniziative in vista dell'appello di domani contro la condanna del Teramo calcio alla retrocessione in serie D, è "Teramo zezza" a dettare la linea. «A Roma potete fare quello che volete, esiste la libertà di espressione», chiarisce Danilo Vischia, «ma in città non si organizza nulla». Gli ultrà  ricordano che molti dei tifosi presenti in aula li criticavano per le loro battaglie contro il sistema e chiariscono il loro pensiero nella vicenda giudiziaria in cui è rimasto invischiato il Teramo. «Se la società fosse stata pulita e onesta», scandisce Vischia, «oggi saremmo in serie B». Vischia spiega anche che ogni manifestazione in città verrà bloccata prima di salutare e abbandonare la riunione perchè: "Il Teramo siamo noi". Resta in piedi l'ipotesi di portare sostegno alla squadra nell'allenamento di oggi pomeriggio andando allo stadio con sciarpe e bandiere. Domani c'è anche una seduta consiliare importante che impedirebbe ad assessori e consiglieri, alcuni dei quali presenti alla riunione come Gramde, Covelli, Corona e gli assessori Tancredi e Di Giovangiacomo, di aderire alla trasferta romana. Il rinvio dei lavori è possibile, ma bisogna chiedere al sindaco Brucchi. La convocazione per parlare della gara a doppio oggetto della Team è importante ed è una seduta in seconda convocazione. Brucchi vorrà e potrà rinviare il consiglio. Lo dirà oggi. Saranno invece quattro i pullman gratuiti che saranno messi a disosizione dal gruppo Baltour. Le adesioni per la manifestazione a Roma saranno raccolte nei caffè dell'Olmo, in piazza Martiri, e San Giorgio, in via Costantini, fino a sera.