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  CARDELLINon posso esimermi, ahimè, dal tornare su di un argomento che il Consiglio comunale, pressoché all’unanimità, giulivamente considera archiviato: la gara TE.AM ed il servizio di igiene urbana che si intende realizzare. Ho finalmente ricevuto copia del verbale della seduta del 27 agosto (a cui purtroppo non ho potuto partecipare) e la perplessità in me suscitata da generici resoconti è diventata puro sgomento davanti all’approvazione di una delibera che avrebbe meritato ostruzionismo e barricate e non la compiacente intesa della “opposizione” nella sua quasi totalità!   Mi dissocio formalmente da questo patetico accordo bipartisan che, in cambio di risibili e fumose concessioni volte solo a blandire ipertrofici ego politici, vede la minoranza rinunciare a qualsiasi tangibile garanzia di trasparenza, di un credibile incremento della raccolta differenziata e di un durevole risparmio. La stessa validità della seduta è stata consentita solo grazie alla presenza in aula della minoranza.   La tariffa puntuale è diventata una chimera: l’ingiustificato rinvio, di almeno due anni, persino della mera valutazione di un programma di sperimentazione, accolto dalla minoranza come “apertura”, implica di fatto un affossamento del progetto poiché, ricordo per l’ennesima volta, l’Amministrazione aveva già assunto l’impegno in Consiglio di iniziare la sperimentazione dal gennaio 2015 e dunque non è più plausibile dare credito  a quelle che sono solo tecniche dilatorie.   Nessuna preclusione dalla gara ai gestori regionali di discariche ed affini che hanno tutto l’interesse a tenere alto il quantitativo di indifferenziato (a marzo la Deco, azienda di Di Zio, ha dovuto licenziare 30 dipendenti poiché il conferimento in discarica ha subito una “eccessiva” diminuzione e gli impianti non lavorano a pieno regime).   Per gli obiettivi di raccolta differenziata è consentito, per i primi tre anni, violare i limiti di legge (sotto il 65%) ed è fissato come obiettivo finale e dunque senza tappe intermedie, il raggiungimento del 70%. Neppure una  sanzione è prevista per il mancato conseguimento di questi patetici risultati.   Nessuna asseverazione del diritto di accesso dei consiglieri agli atti ed ai documenti della Società (da sempre negato) Nessuna penale per la inadeguata corrispondenza del Sito web del gestore alle prescrizioni di legge (da sempre insufficiente)   Per me, da consigliere e da cittadina la questione non è assolutamente chiusa e mi auguro che i tanti cittadini teramani, i cui interessi non coincidono con le sorti di una squadra di calcio condannata per gli illeciti commessi, si attivino per tutelarsi.   Grazie per l’attenzione Paola Cardelli