- l’abuso edilizio su cui si regge la fattibilità economica dell’intera operazione;
- l’arbitraria svalutazione degli immobili di oltre mezzo milione di euro effettuata dall’Amministrazione nel giro di un mese dalla prima stima, nel lontano 2012, per compensare presunti aggravi di oneri finanziari della Società promotrice del progetto che sarebbero sopravvenuti (?) per la difficoltà attuare il Piano di mobilità degli inquilini previsto in prima battuta. Un Piano notoriamente irrealizzabile sin dal suo concepimento, che è stato sostituito con un secondo altrettanto irrealizzabile tanto che da marzo, data prevista per la consegna degli immobili alla Società, ancora non si completa (dunque ad oggi il valore degli immobili dovrebbe essere pressoché uguale a zero!);
- Una serie di vizi procedurali che, a mio avviso, minano la legittimità dei relativi atti amministrativi a cominciare dall’assenza di un procedimento di evidenza pubblica nella selezione della Società promotrice del progetto e indebitamente affidataria dell’espletamento del Concorso svoltosi per individuare il soggetto (ed il progetto) cui conferire l'incarico dei successivi livelli di progettazione.
TERAMO/C'E' UN'INDAGINE SU VIA LONGO
Dalla scaramuccia evidenziata dalla stampa in questi giorni, tra il Sindaco e la “sua” opposizione sulla poco edificante questione di Via Longo, non emerge (chissà perché!) il principale motivo per cui del progetto urbanistico partorito per quell’area si siano perse completamente le tracce: è in corso un’indagine penale avviata a seguito del mio esposto alla Procura della Repubblica con il quale ho denunciato