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parolisi6Una sentenza da annullare. E’ quanto sostengono da tempo i legali di Salvatore Parolisi, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile, che ora annunciano battaglia in Cassazione. Nei giorni scorsi, la difesa ha presentato il ricorso alla Suprema Corte contro la decisione dei giudici d’appello di Perugia, che lo scorso 27 maggio hanno condannato l’ex caporalmaggiore a 20 anni di reclusione per l’omicidio della moglie, Melania Rea.  Le motivazioni della sentenza, che rideterminava nel quantum la pena a 30 anni inflitta dal Tribunale dell’Aquila, non hanno affatto convinto i due avvocati, che ora puntano al riconoscimento delle attenuanti generiche.  Biscotti e Gentile parlano di “manifesta illogicità”, riferendosi alle ragioni che hanno spinto i giudici perugini a non prendere in considerazione molti degli elementi evidenziati dalla difesa: il comportamento tenuto dall’imputato nel corso del processo, il fatto che fosse incensurato, la giovane età. Tutti bocciati dalla Corte. Queste le ragioni, che insieme ad altri vizi formali, fondano il ricorso presentato dai legali di Parolisi. Obiettivo: ottenere che la sentenza emessa dai giudici di Perugia venga annullata, ovvero che la pena venga nuovamente ricalcolata da un’altra corte d’appello. Richiesta alla quale ci opporremo duramente – fa sapere l’avvocato della famiglia Rea, Mauro Gionni, determinato a vincere la battaglia in Cassazione, perché sulla morte di Melania, sia fatta giustizia.