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11220914_10205489910223517_8864055572848767607_nLa data del 31 Ottobre ha sancito la chiusura del reparto di neonatologia dell’ospedale di Atri e già si rincorrono voci sulla probabile chiusura di altri reparti dello stesso. Il destino che sembra apparire all’orizzonte è la totale dismissione di un presidio che ha alle spalle una storia importante oltre ad essere stato un fondamentale punto di riferimento per un intero comprensorio popolato da oltre 150.000 abitanti. Il depotenziamento del S. Liberatore rappresenta una sconfitta per tutti, e soprattutto per il nostro territorio che d’ora in avanti dovrà convivere con questa carenza di strutture sanitarie e con un quadro generale della sanità abruzzese che presenta molte ombre. Eppure ci sono persone che hanno avuto il coraggio di speculare su questo aspetto, al punto di costruire una carriera politica promettendo di lottare fino alle estreme conseguenze per scongiurare l’indebolimento del San Liberatore. Finalmente oggi abbiamo capito chi è causa dei nostri disastri ed anche l’indifferenza morale con cui taluni argomenti vengono utilizzati pur di spianare delle carriere pseudopolitiche ai danni dei cittadini, sempre più abbandonati a se stessi in una società che indebolisce quotidianamente dei sacrosanti diritti. E che dire delle tante ombre che si celano dietro la contemporanea inaugurazione di nuove sale parto in altri ospedali della provincia costate ben 1milione e 600mila euro? O addirittura lo stanziamento di oltre 371 MILIONI DI EURO per la costruzione di nuovi ospedali in Abruzzo? Eppure in provincia neanche i punti nascita “potenziati” hanno a disposizione dei reparti di Terapia intensiva neonatale, perchè allora questa stessa mancanza ha sancito invece la fine della struttura atriana? Noi crediamo che chi amministra questa Regione debba ora delle spiegazioni molto dettagliate e convincenti per tutte quelle future mamme che risiedono nel nostro comprensorio e per le quali si preannunciano avventurose, se non rischiose gravidanze future, obbligate come saranno d’ora in poi ad affrontare trasferte lunghissime per raggiungere i reparti nascite regionali, SOSPETTOSAMENTE così tanto coccolati da anni da questa classe politica regionale di destra e sinistra. E dire che anche quest’anno ad Atri fin’ora sono nati più di 400 bambini, segno evidente della bontà della struttura e della fiducia che le neo mamme ripongono in questo punto nascite, dove la sicurezza e la qualità di chi opera al suo interno supplisce pienamente all’ormai palese mira distruttrice dei politici regionali. Deve essere chiaro a tutti che la sofferenza del nostro territorio e della società italiana in generale, altro non è che il risultato di una profonda incapacità di governare, di una visione miope che mette gli interessi personali davanti a quelli generali e che ci sta facendo regredire giorno dopo giorno. E’ altresì vero che solo noi cittadini possiamo rimpossessarci del nostro territorio e del nostro destino, per questo tuttavia è assolutamente necessario riappropriarci della nostra consapevolezza, del nostro diritto di cittadinanza, della nostra sovranità, togliendo la fiducia a quelle persone che illudono con argomenti suadenti per poi derubricarle a semplici questioni di metodo che risolvono i loro problemi ma lasciano il territorio nel totale abbandono. I gruppi M5S di Pineto, Silvi ed Atri, ribadendo fermamente la contrarietà alla chiusura del punto nascite del S. Liberatore, condannano duramente le politiche regionali e l’atteggiamento dei consiglieri regionali che hanno tradito il loro mandato ed i loro concittadini. Noi a differenza di taluni, che in modo spregiudicato, speculano sulle sofferenze altrui, non chiediamo consensi, vorremmo solo che i cittadini di questo comprensorio, delusi ed indignati, tutti insieme si attivassero per non rinunciare ad un elemento fondamentale del nostro territorio. Il Movimento 5 Stelle Pineto