ATRI / PUNTO DI NASCITA, IL TAR RINVIA AL 16 DICEMBRE. FAGNANO: "PEDIATRIA NON HA NULLA DA TEMERE"
Niente sospensiva, si passa direttamente alla discussione nel merito sul ricorso contro la chiusura del Punto Nascita di Atri. I giudici del Tribunale Amministrativo Regionale hanno deciso di rimandare tutto al 16 dicembre, quando si deciderà sia della chiusura del Punto Nascita del "San Liberatore" sia di quelli degli ospedali di Ortona e Penne. Intanto, stamattina il consigliere regionale Luciano Monticelli accompagnato dai consiglieri comunali Alfonso Prosperi e Pierluigi Mattucci, ha incontrato il direttore generale Roberto Fagnano. Al termine del colloquio, le reazioni sono positive, fa sapere Monticelli: “Sul ridimensionamento della Pediatria, Fagnano ha sgombrato l’equivoco con parole chiarissime. L’invito a riconsiderare la situazione delle Pediatrie dopo la chiusura dei Punti Nascita è contenuto in un Decreto Commissariale, ma Atri non ha nulla da temere, anche perché continua ad ospitare due Centri di eccellenza pediatrica. Per farla breve: Fagnano ha garantito che tutti i reparti che funzionano H24 continueranno a funzionare H24, e tutto il resto è chiacchiera infondata”. “Tengo a ricordare”, ha aggiunto Monticelli, “che questi malintesi sono la conseguenza diretta della decisione di chiudere il Punto Nascita, che continuo a ritenere un errore e una perdita netta per la ASL teramana. Qualunque sia la decisione del TAR in merito, però, oggi noi amministratori abbiamo il dovere di riprogettare l’assistenza sanitaria per il Cerrano e la Val Fino con gli occhi rivolti al futuro: conservare l’esistente è un obiettivo modesto, e alla lunga rischia anche di rivelarsi insostenibile. È per questo che, una volta messo al sicuro l’importante risultato della permanenza in piena efficienza del Pronto Soccorso e dell’Ospedale con i reparti di Medicina, Chirurgia, Ortopedia, Anestesia e Radiologia, ho chiesto con forza a Luciano D’Alfonso e al DG Fagnano che su Atri si torni finalmente ad investire. Insieme abbiamo individuato due priorità: da un lato combattere la mobilità passiva con la creazione di un polo di radiodiagnostica avanzata efficiente ed attrezzato, in grado di assumere rilevanza sovraprovinciale anche grazie a nuove apparecchiature come con muove attrezzature quali Gamma-Camera, PET e risonanza magnetica, e dall’altro recuperare i tanti pazienti bisognosi di riabilitazione per post-acuzie che oggi, in mancanza di un’offerta adeguata della sanità pubblica, finiscono per arricchire le cliniche private. Per questi due obiettivi abbiamo stabilito un cronoprogramma serrato, e di qui ad un mese incontrerò nuovamente Fagnano per seguire l’andamento della situazione”. “Il lavoro duro e le idee innovative per il futuro dell’assistenza sanitaria del nostro territorio sono la migliore risposta ai professionisti dell’indignazione, che si sono dimostrati strutturalmente incapaci di ottenere risultati apprezzabili per la cittadinanza del nostro territorio”.