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La Fondazione di religione Piccola Opera Caritas di Giulianova non pagherà gli stipendi ai propri dipendenti il 10 novembre prossimo”. Lo denunciano, in una nota congiunta, Amedeo Marcattili della FP CGIL, Alberico Mazzioni per la FP CISL ed Alfiero Di Giammartino per la UIL FPL. I sindacati annunciano che lunedì prossimo, 9 novembre, avvieranno una mobilitazione dinanzi ai cancelli della Fondazione “per rivendicare il pagamento degli stipendi e sensibilizzare la cittadinanza, nel frattempo chiede la riapertura del confronto con la ASL di Teramo e con la Regione Abruzzo che dovranno esprimersi con chiarezza e con una tempistica certa sulle azioni che intendono mettere in campo a tutela di una struttura utile e storica della città”. Cgil, Cisl e Uil ricordano come da diversi mesi sono sul tavolo sindacale le difficoltà finanziarie dell'Istituto “a causa dei forti contenziosi attivi, dei ritardi dei pagamenti delle ASL e dei Comuni, delle incertezze circa il futuro della struttura”. Numerosi tavoli sono stati attivati da allora con le ASL di riferimento e con la Regione Abruzzo fino alla visita, lo scorso 17 gennaio, del presidente Luciano D'Alfonso insieme al Vescovo Mons. Michele Seccia, l’assessore Dino Pepe, il direttore dell’Asl Teramo Roberto Fagnano, il direttore sanitario regionale Angelo Muraglia e il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro. Un incontro con i vertici della Fondazione e dal quale “erano uscite parole rassicuranti ed un piano di azione che aveva trovato d'accordo tutti, peccato che a 10 mesi da quell'incontro davvero poco è stato fatto e la situazione si è ulteriormente aggravata”, ricordano i sindacati. “I lavoratori sono stanchi ed esasperati. E' difficile prendersi cura di chi ne ha tanto bisogno con la incertezza di portare a casa lo stipendio. Nella struttura lavorano soprattutto donne, madri di famiglia e sovente monoreddito”, denunciano. E chiedono alla Fondazione “di pagare le retribuzioni ai dipendenti, a pagare non possono essere sempre i lavoratori, forse gli unici, che hanno sempre fatto il loro dovere” mentre ad Asl e alla Regione Abruzzo chiedono “di esprimere chiarezza sul futuro della Piccola Opera Caritas e di individuare una via di uscita sulla quale poi gli impegni reciproci vadano mantenuti, il tempo delle chiacchiere da salotto è scaduto”.

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