Il Presidente Renzo Di Sabatino saluta (con dispiacere???) Nuzzo
Caro Presidente Di Sabatino, mi sono cadute le braccia quando ho letto sui giornali le dichiarazioni da te fatte in occasione dell’incontro con il presidente della Fondazione Tercas Nuzzo, che era venuto ad accomiatarsi. Perdonami, ma la sorpresa è stata tanta e in virtù dell’antica amicizia, te ne voglio con franchezza spiegare le ragioni. Mi chiedo, infatti, come hai potuto parlare di “una Fondazione sana presieduta con grande equilibrio”? E come se non bastasse, augurarti anche di poter contare ancora su un impegno di Nuzzo a favore della comunità teramana, come se non fosse sufficiente quanto Egli ha fatto nella sua ultra ventennale presidenza?
Amico Presidente, ma come si puoi definire sana una Fondazione che ha perso con la partecipazione in Tercas non meno di 300 mln di euro? Ti faccio notare anche, che la maggior parte di quel poco che le resta, circa 100 mln di euro, è il frutto della “fregatura” rifilata a migliaia di teramani con la vendita delle azioni, circa 70 mln di euro? E ancora Presidente, perché sperare in un ulteriore impegno di Nuzzo per Teramo, che forse è ancora poco il danno causato con la perdita totale della Tercas? Cosa l’altro dovrebbe fare che manca al suo repertorio? Ricordo, al volo, solo alcune delle sue colpe circa il default della Tercas: Il ferreo legame con Nisii ed il suo entourage, tanto da portarlo a nominare sempre le stesse persone alla guida della banca e a rifiutare ogni rinnovamento che pur gli veniva proposto (peccato che di questo il compianto Ernino D’Agostino non possa più testimoniare!). E come non ricordare la resa senza condizioni di fronte alla Banca d’Italia ed alla Popolare di Bari, rinunciando ad ogni difesa del proprio patrimonio. Ed ancora il non aver promosso nessuna azione di responsabilità nei confronti né degli amministratori della Tercas, nè verso la società di revisione, diversamente da come fanno tutte le altre fondazioni nelle stesse condizioni. Per chiudere, ma l’elenco potrebbe continuare, con l’incredibile promozione alla vice presidenza della CDP, uno schiaffo in faccia ai teramani.
Ti confesso Presidente che ben altro atteggiamento mi sarei aspettato, non solo da Te, ma da tutti gli Enti interessanti alle nomine in Fondazione. Mi sarei aspettato, in particolare, che nello scegliere le terne da indicare per il Consiglio della Fondazione, pur nel rispetto dell’autonomia di mandato che ad ognuno va garantita, si invitassero i prescelti a verificare ogni occasione di recuperare, per quanto possibile, del mal tolto, compreso le azioni di responsabilità.
“Nuzzo se n’è ghiuto, e soli ci ha lasciato!”. Pensavo che questo potesse essere il giusto saluto dei Teramani al prof Nuzzo, mi sbagliavo. Evidentemente, la cosiddetta “sindrome di Stoccolma” colpisce anche a Teramo.
Perdonami Presidente Di Sabatino, ma non potevo tacere. Chi mi conosce sa il mio impegno sul fronte della Tercas, anche se a volte appaio un Don Chisciotte contro i mulini a vento. Mi conforta, comunque, in questa battaglia la vicinanza di tanti comuni cittadini che mi seguono e mi incoraggiano a continuare. Purtroppo, e me ne dolgo, non altrettanta vicinanza mi manifestano gli uomini delle istituzioni e della politica.
Teramo li 09.11.2015
Cordiali saluti Enzo Scalone