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Boom di imprese registrato tra luglio e settembre nella provincia di Pescara, che con un incremento di 202 unità rispetto al 2014, ha fatto registrare la quinta performance nazionale, alle spalle delle sole province di Napoli, Prato, Roma e Palermo. A trainare il vento di ripresa nell'area pescarese - come sottolinea lo studio realizzato da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo - sono stati soprattutto il commercio (88 unità in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso), la ristorazione (+27), i servizi alle imprese (+18), le attività manifatturiere e della comunicazione (+12 ciascuno), finanziarie e assicurative (+10 a testa). L'incremento abruzzese delle imprese è stato modesto (530 unità), valore molto prossimo a quello del 2014 (487) e, comunque, sostenuto dalla notevole crescita del Pescarese e dal minore decremento delle imprese artigiane. "L'artigianato abruzzese, infatti - illustra il curatore dello studio - continua a segnare una flessione, anche se nettamente inferiore rispetto a dodici mesi fa. Allora il decremento fu di 126 unità, oggi si ferma a quota 38. Con un valore percentuale che si allinea sostanzialmente a quello medio nazionale. Curiosamente, tra le imprese artigiane è proprio il Pescarese a registrare la performance peggiore: sempre tra luglio e settembre è qui la flessione più pesante (-16); peggio di Chieti (-11), di Teramo (-8) e dell'Aquila (-3). Tra i settori, nell'artigianato continuano a mostrare segni di sofferenza l'edilizia (-33, ma valore di gran lunga inferiore a quello dello stesso periodo dell'anno precedente), le attività manifatturiere (-26), i trasporti (-20). Incrementi positivi, invece, tanto nei servizi alla persona (+22), che per i comparti di pulizie e giardinaggio (+12). Il buon risultato registrato dalle imprese a Pescara è un dato che conforta, dopo anni di preoccupazioni e di crisi del sistema produttivo riflette il direttore della Cna provincia, Carmine Salce, che sottolinea come, soprattutto tra le nuove generazioni la spinta a mettersi in proprio si manifesti oggi attraverso modalità che puntano a creare impresa, piccola impresa, non necessariamente attraverso la forma giuridica dell'artigianato. Una spinta che non modifica la sostanza, ovvero una certa tendenza alla ripresa. Intercettare la ripresa e sostenerla, diventa dunque l'obiettivo del momento: lo studio rileva ancora una volta la debolezza del mondo dell'artigianato - osserva il direttore regionale della Cna Abruzzo, Graziano Di Costanzo - ma per intercettare quei deboli segni di ripresa, che pure nel Paese si intravvedono, occorre utilizzare nel modo migliore le risorse pubbliche disponibili, come quelle che la Regione sta mettendo in campo. Sia con strumenti strategici quali il Masterplan, ormai prossimo alla pubblicazione, che, soprattutto, attraverso i fondi comunitari: risorse preziose, da mettere in campo al più presto proprio per sostenere la ripresa. cna