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di-felice-paola brucchi-difelice Lassessore-Francecsa-Lucantoni--(a-sin.)-e-la-dott.ssa-Paola-Di-Felice DSC_5426             Il Sindaco di Teramo ancora non ha deciso e quindi si dovrà attendere ancora. O meglio: intanto firma una bella proroga fino a fine anno, e poi si vedrà. Stiamo parlando della dottoressa Paola Di Felice responsabile dei Civici Musei che pur se in pensione da un anno ha ottenuto il bene placido del Sindaco Maurizio Brucchi,  per continuare a gestire la parte culturale della città di Teramo insieme all'assessore Francesca Lucantoni (ed oggi inaugurano anche una bella mostra di Gigino Falconi alla Pinacoteca). In tanti, politici soprattutto ma anche gente normale, che con l'arrivo del 12 novembre, pensano che la Di Felice potesse andare in pensione dal Comune rimarranno per adesso delusi,  perchè Brucchi, appassionato "cultore" della cultura della Di Felice ha deciso di prendere altro tempo. Per ora nessuno puo' sostituirla. La scusa è che non ci sarebbe alcun dirigente comunale disposto ad accollarsi questo incarico e nell'attesa della ricerca, il "potere" continuera' a scorrere ancora nelle mani della Di Felice per buona pace della politica (quella che non conta tanto) e dei cittadini.   SUL CASO DI FELICE IN ODORE DI PROROGA SCRIVE UNA NOTA FABRIZIO PRIMOLI CHE DI SEGUITO RIPORTIAMO:   Apprendo oggi da notizie di stampa, con grande sorpresa, che il Sindaco ha autorizzato la proroga dell’incarico gratuito conferito alla Dott.ssa Paola Di Felice, direttrice ultradecennale dei Civici Musei di Teramo, sino alla fine del 2015.   L’incarico in questione è stato conferito ad una ex dipendente (quale è la Dott.ssa Paola Di Felice, già categoria D e titolare di posizione organizzativa, collocata in quiescenza a decorrere dal 1 novembre 2014) in virtù di quanto previsto dal comma 9 dell’articolo 5 del decreto legge 6 luglio 2012 n. 15, convertito in legge 7 agosto 2012 n. 135, modificato dapprima dall’articolo 6 del decreto legge 24 giugno 2014 n. 90, convertito in legge 11 agosto 2014 n. 114, e successivamente dal comma 3 dell’articolo 17 della legge 7 agosto 2015 n. 124.   La cosa è stata formalizzata lo scorso anno con deliberazione di Giunta del 31 ottobre 2014 n. 392 e successivo contratto, stipulato in data 13 novembre 2014. Ai sensi della normativa vigente, quindi, questo nuovo ulteriore incarico di direzione dei Civici Musei per la Dott.ssa Paola Di Felice avrebbe trovato scadenza proprio in questi giorni.   E invece no. L’Amministrazione Comunale, almeno da ciò che si apprende dalla stampa, ha prorogato l’incarico sino alla fine dell’anno. Nessuno è in grado di sostituire l’eterna direttrice. Nessuna professionalità, all’interno dell’organico comunale, è all’altezza di ricoprire siffatto ruolo. Dicono (sbagliando) a Piazza Orsini.   Quello che a me piacerebbe sapere, però, è a quali norme i grandiosi vertici municipali hanno fatto riferimento per autorizzare la proroga dell’incarico de quo. No, perché gira e rigira… a me pare che la legge dica ben altro. E cioè, che l’incarico di cui la Dott.ssa Paola Di Felice era titolare trovava naturale scadenza ora. Ora, e non domani.   Parliamo forse  del contratto, sottoscritto in data 13 novembre 2014 e con durata annuale?   Parliamo forse della deliberazione di Giunta del 31 ottobre 2014 n. 392, che limita la durata dell’incarico ad un anno esatto a decorrere dalla sottoscrizione del contratto di cui sopra?   Parliamo forse del comma 9 dell’articolo 5 del decreto legge 6 luglio 2012 n. 15, convertito in legge 7 agosto 2012 n. 135, modificato dapprima dall’articolo 6 del decreto legge 24 giugno 2014 n. 90, convertito in legge 11 agosto 2014 n. 114, e successivamente dal comma 3 dell’articolo 17 della legge 7 agosto 2015 n. 124, che stabilisce espressamente che gli «incarichi dirigenziali e direttivi, ferma restando la gratuità, non possono essere superiori a un anno, non prorogabili né rinnovabili»?   Parliamo forse del punto 6 della circolare del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione del 4 dicembre 2014 n. 6, che ribadisce a chiare lettere la non prorogabilità e la non rinnovabilità di tali incarichi, peraltro previsti al solo fine di «assicurare il trasferimento delle competenze, delle esperienze e la continuità nella direzione degli uffici»? Un anno non è stato sufficiente al Comune per trasferire le competenze e individuare un sostituto?   Parliamo forse della recentissima circolare del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione del 10 novembre 2015 n. 4, che, interpretando le modifiche normative intervenute con legge 7 agosto 2015 n. 124, ha specificato che «l’ambito di applicazione del limite annuale di durata e del divieto di proroga o rinnovo è stato ristretto agli incarichi dirigenziali e direttivi», eliminandolo per quelli «di studio o consulenza», purché conferiti questi ultimi dopo il 28 agosto 2015, data di entrata in vigore della citata legge 7 agosto 2015 n. 124.   Ora, questo bel provvedimento di proroga che a Piazza Orsini si sono affrettati ad adottare viola tutte le norme sopra richiamate. Mi devono spiegare adesso, la parte politica (Sindaco e Assessore alla cultura) e la parte amministrativa (dirigente preposto), come pensano di rendere legittima la cosa alla luce dei limiti normativi vigenti.   Qualcuno dirà (già li vedo) che il discrimine è dato dalla natura dell’incarico conferito alla Dott.ssa Paola Di Felice. Bene.   A questo punto, delle due l’una: o l’interessata è stata titolare di contratto gratuito «dirigenziale o direttivo», per cui si rientra nel divieto di proroga e l’incarico è da ritenersi oggi concluso… oppure l’interessata è stata titolare di contratto gratuito «di studio o consulenza», per cui non sussiste il limite temporale di un anno e non sussiste neppure il divieto di proroga… ma sono conseguentemente nulli tutti i provvedimenti (comprese le determine relative alle gare per l’affidamento dei servizi museali) che la Dott.ssa Paola Di Felice ha firmato in qualità di «dirigente». Cioè praticamente quasi tutti, dalla fine del 2014 ad oggi.   Risolvano questo bel problemino adesso… Sindaco, Assessore e dirigente preposto. Possibilmente prima che il Consiglio Comunale prenda posizione o che intervenga il TAR ad annullare i provvedimenti illegittimamente adottati.     Fabrizio Primoli