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timthumb"Ci sono riscontri patrimoniali che mancano, soprattutto per l'imputato Del Turco. È inutile parlare di piccole irregolarità negli acquisti: perdiamo tempo e credibilità. Questo tema non l'ho nascosto, non credo che questo punto meriti miracoli, è un elemento che è mancato". Così il procuratore generale dell'Aquila, Ettore Picardi, che sostiene l'accusa al processo d'Appello sulla "Sanitopoli" abruzzese che nel 2008 decimò la Giunta regionale, parlando del principale imputato, l'ex presidente della Regione Ottaviano Del Turco, e della mancanza di riscontri patrimoniali in relazione all'accusa di aver incassato tangenti per 6 milioni di euro dall'ex re delle cliniche private, Vincenzo Angelini. Accusa per la quale è stato arrestato e poi condannato a 9 anni e 6 mesi di carcere in primo grado, mentre in secondo Picardi ha chiesto la riduzione a 6 anni e 6 mesi. Per Picardi, comunque, resta necessaria una condanna, pur ridotta: "Secondo la prospettazione dell'accusa, sono sufficienti altri riscontri - ha aggiunto - Forse quella leggendaria sobrietà di cui ha parlato l'avvocato Caiazza ci fa capire che non c'è stato uso personale di queste somme. Questo punto, però, non smentisce tutto il resto". Angelini è contemporaneamente imputato e testimone-chiave dell'accusa, e sulla sua credibilità è ruotato anche il processo di secondo grado. "Angelini non è immacolato. Non ho conosciuto pentiti che abbiano avuto resipiscenza morale", in sostanza che si siano ravveduti, ha detto Picardi. "C'è sempre qualcosa da nascondere in una persona che fa una collaborazione. Non stiamo parlando di una persona estranea ad attività illecita - ha proseguito - Però credo che non si possano mettere in dubbio i fondamentali delle sue dichiarazioni. L'incertezza, il non voler dire, è normale. È normale la genesi controversa e incerta della sua collaborazione".