PARIGI, ISLAMICI ABRUZZESI. LA COMUNITA' PIU' NUMEROSA E' A CAMPLI: "ITALIA E' IL NOSTRO PAESE"
''Siamo rimasti sconvolti più dei francesi per quanto accaduto a Parigi, noi musulmani sappiamo cosa significa essere discriminati''. A parlare è Dakraoui Noureddine, presidente degli Islamici abruzzesi, dinanzi al centro culturale islamico di Villa Camera di Campli, comunità che raccoglie circa 450 partecipanti, una delle più numerose tra le 18 in Abruzzo e delle 7 in provincia di Teramo. Noureddine, ha voluto prendere le distanze da chi ''usa la scusa dell'Islam'' e che non rappresenta loro: ''Chiedo alla comunità occidentale di rivalutare la propria idea su di noi - ha detto tra l'altro -. Perché noi ci sentiamo rappresentati da tanta violenza e ferocia''. ''Sbaglia chi definisce questi luoghi 'moschee' - ha proseguito Noureddine - Qui la nostra comunità si riunisce per le normali attività, anche per la preghiera ma non solo: qui ci sono anche italiani e chi vuole imparare l'arabo, sono centri di aggregazione''. Alla domanda "sareste in grado di isolare facinorosi o portatori di violenza", è un altro musulmano della comunità, il tesoriere Mared Elomari a rispondere: ''Sì lo farei nel suo interesse anche con mio fratello - ha spiegato -. Ma in centri come questo non vengono perchè significherebbe svelare i propri piani e la loro indole a troppa gente, che tra l'altro non la pensa come loro''. ''In Abruzzo e in Italia la situazione è diversa dalla Francia - aggiunge - lì i musulmani si sentono discriminati, qui noi ci sentiamo come in Paradiso e non lasceremmo rovinare a singoli un lavoro di venti anni, teso a costruire un angolo del nostro Paese che ci fa sentire ogni tanto a casa''. E tra i tanti frequentatori del centro culturale islamico di Villa Camera c'è anche chi sogna di arruolarsi: ''Un esempio della nostra integrazione qui nel Teramano? Qui ci sono ragazzi della seconda generazione, nati e cresciuti a Teramo, che sognano di diventare soldati dell'Esercito italiano e difendere il Paese: cosa dovrebbe fare di più per dimostrare di sentirsi italiano?''.