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gabriele minosseVincono i contrari alla Asl Unica a Teramo. Riunione della direzione provinciale in casa Pd, ieri sera, alla presenza del Governatore Luciano D'Alfonso per parlare appunto di sanità. I voti hanno dato ragione a coloro che non vogliono una Asl unica: 19 i contrari e solamente 5 i presenti che hanno espresso parere favorevole (Piergiorgio Possenti, Lucia Verticelli, Daniela D'Alessandro, Camillo D'Angelo e Vincenzo Di Marco) due gli astenuti (Mauro Scarpantonio e Pasquale Cantoro). Dunque la riunione è servita a riaffermare che d'ora in poi si parleranno con le carte, con il piano sanitario regionale e soprattutto con l'assessore Silvio Paolucci che dovrà riferire su come cambieranno le cose e in che tempi per la sanità provinciale e teramana. Il Presidente D'Alfonso ha invece evidenziato che tiene molto al territorio teramano e che si impegnerà a valorizzarlo anche con un confronto con il massimo dirigente regionale per parlare di presente e futuro della sanità teramana. Soddisfatto per l'esito della riunione il segretario provinciale Minosse.teramo-frattura-nel-pd-alessiani-rottama-mariani-e-verrocchio E sulla riunione interviene Stefano Alessiani, vice segretario provinciale Pd Terramo: "ASL Unica. Quando la politica si occupa di sanità dovrebbe discutere di come migliorare la qualità del servizio sanitario, mettendo al centro del proprio ragionamento il cittadino, il quale, quando si reca in ospedale, soprattutto qui nel teramano, si confronta con un'offerta sanitaria non sempre all'altezza e di certo non va a bussare alla porta della direzione amministrativa, dove invece, adesso si, troppo spesso bussa la politica per incidere con scelte che spesso e volentieri non hanno nulla a che vedere con la sanità. La direzione sanitaria rimarrà lì dov'è e sarà di confronto per i medici e per i pazienti che parlano di salute, l'accentramento riguarderà apparati amministrativi che necessitano di un'organizzazione di scala regionale, perché non siamo grandi quanto la Cina e avere quattro centri acquisti, quattro apparati come il cup, quattro direttori amministrativi, quattro manager, quattro centri amministrativi per gli appalti sono una ramificazione dispendiosa di un apparato che grazie alla tecnologia e anche per colpa del modello economico cambiato, necessita di una riorganizzazione strutturale. La politica deve parlare di buona sanità, del miglioramento dell'offerta medica e non di contabilità. Il Partito democratico deve rendersi protagonista delle riforme strutturali che la società chiede a gran voce e ne deve discutere, se questo comporta togliere le mani di una certa politica da una certa sanità, che si vada avanti".