IMMIGRAZIONE, IN ABRUZZO 1900 PERSONE. NEL TERAMANO 525. PSICOLOGI A CONFRONTO
L'immigrazione come realtà sulla quale confrontarsi quotidianamente per garantire un reale integrazione e soprattutto come "un'opportunità di crescita psico-sociale e professionale". È questo il filo conduttore della giornata di incontro e riflessione, intitolata "Emergenza immigrazione in Abruzzo", organizzata dall'Associazione giovani psicologi abruzzesi e che proprio in queste ore sta raccogliendo nel sala San Carlo del museo archeologico i diversi operatori del settore. L'Abruzzo, attualmente, "gestisce" circa il 2 per cento degli arrivi di migranti sul territorio nazionale. Che in termini numerici, per quanto riguarda la prima accoglienza coordinata e gestita dalle Prefetture, si traduce in alcune migliaia di unità. Numeri ai quali si aggiungono quelli delle strutture di secondo livello, come i centri Sprar (sistema di protezione per richiedenti asili politico e rifugiati). "In Abruzzo, come prima accoglienza, dovremmo essere sulle 1.900 unità - sottolinea il viceprefetto Alberto Di Gaetano, dirigente della Prefettura di Teramo - mentre in Provincia stiamo accogliendo 525 persone come prima accoglienza attraverso 17 centri sul territorio, e 135 persone nei 2 centri Sprar di Teramo e Roseto". Quasi tutti uomini, di età media intorno ai 18-20 anni, e provenienti in particolare da Gambia, Pakistan, Nigeria, Mali. Migranti che si cerca di integrare non solo attraverso corsi di lingua ma anche attraverso appositi progetti come quello partito a Torricella dove vengono impegnati nella pulizia delle strade e nella cura del verde pubblico, e ai quali bisogna guardare anche dal punto di vista dell'assistenza psicologica. "Il nostro è un ruolo che si inserisce nel percorso di accoglienza non appena terminate le fasi amministrative - spiega il presidente dell'Ordine degli psicologi abruzzesi Tancredi Di Iullo - un percorso che deve tenere conto del fatto che spesso chi arriva non conosce la lingua, che ha alle spalle dei traumi, che arriva qui con una speranza per il futuro. Traumi e speranze che vanno elaborati". Da qui l'importanza del ruolo degli psicologi, soprattutto per quanto riguarda i minori non accompagnati.