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GIANGUIDOMentre il sindaco Brucchi, i suoi commissari e i suoi 9 assessori stanno pensando esclusivamente a come salvare le  loro poltrone, continua, a danno della città e dei cittadini teramani, lo scempio politico amministrativo sulla assurda vicenda della gestione del parcheggio del piano a raso di Piazza Dante. La gestione esterna, secondo convenzione, doveva chiudersi entro il 31 marzo 2011 e invece rappresenta una delle pagine più nere del fallimento complessivo del centrodestra cittadino. Più volte in Consiglio comunale e sulla stampa abbiamo denunciato, inascoltati, l’incapacità del Sindaco e della sua pessima Giunta di pretendere, nell'interesse pubblico, che venisse restituita ai teramani piazza Dante, assumendo finalmente il controllo politico e amministrativo della situazione rispetto alla quale il Comune, da oltre 4 anni, non è stato in grado di fare una qualsiasi proposta di rimodulazione del piano economico finanziario stabilito per l’intera operazione. L'Amministrazione, con la scellerata Delibera di Giunta n. 204 del 28 maggio 2013, infatti, oltre a sanare una fase pregressa che si reggeva su un illegittimo consenso tacito, ha prolungato, senza una scadenza certa, la gestione dei parcheggi da parte della società privata, della quale continua oggi ad essere totalmente in balìa, visto che la stessa ha addirittura prospettato e chiesto una ulteriore proroga della gestione del parcheggio a raso "almeno" per altri 10 anni, fino al 2025, a fronte di un ipotizzato riequilibrio economico quantificato in circa 930 mila euro, l'incremento delle ore a pagamento (da 9 a 10) e la modifica delle "condizioni di contorno della gestione". A questo quadro si aggiunge adesso la novità del cambiamento formale della società che gestisce il parcheggio che, come si nota dagli avvisi e dalle comunicazioni fatte agli automobilisti, non è più la Società Parcheggio Piazza Dante s.r.l. ma la SO.CA.BI. S.p.a., che, con lo stesso nome ma non con la medesima natura giuridica, rientrava tra quelle che inizialmente avevano partecipato al progetto di realizzazione complessiva della piazza. Ebbene, di tale cambiamento, l’Amministrazione comunale, prima della nostra segnalazione agli uffici, non era minimamente a conoscenza! Come è possibile che tutto questo possa avvenire senza un controllo pieno ed efficace del Comune? E cosa comporta su una gestione, rispetto alla quale il Comune continua a non essere in grado di effettuare una quantificazione del valore economico dell’indeterminato affidamento supplementare? Il sindaco, l’intera amministrazione, senza una visione strategica del destino della nostra città, sia in termini generali che in termini particolari, deve rispondere una volta per tutte alle nostre domande e spiegare anche le perdite economiche che porta alla collettività. Qual è l'effettivo vantaggio economico complessivo che questa colpevole situazione di stallo da parte dell'Amministrazione e questa proroga all’infinito della gestione del parcheggio sta determinando per il privato? Qual è l'ammontare del mancato introito del Canone di occupazione del suolo pubblico in danno del bilancio comunale e quindi dei cittadini teramani che ne pagano indirettamente le conseguenze? Chi paga per tutto questo? Nella inaccettabile assenza di risposte, a fronte di una situazione paradossale e vergognosa derivante dall’imperdonabile carenza di programmazione dell’Amministrazione, valuteremo di sottoporre la questione nuovamente all’esame puntuale della Commissione di garanzia e, se necessario, di ogni altro organo che potrà fare finalmente luce su questa vicenda che fino ad oggi ha creato danni solo per i cittadini teramani che continuano a pagare lo scotto di una Giunta  allo sbando e di una maggioranza politica ormai da tempo inesistente. Per il Gruppo Consiliare del Partito Democratico al Comune di Teramo Il Capogruppo Gianguido D'Alberto