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LUCIANO_MONTICELLIOggi pomeriggio il Presidente della Giunta Regionale Luciano D’Alfonso, nella sua veste di Commissario ad Acta per la Sanità, ha inviato una nota ufficiale al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, nella quale chiede di sottoporre al Comitato Percorso Nascita Nazionale la richiesta di tenere in attività il Punto Nascita dell’Ospedale “San Liberatore” di Atri. Il Punto Nascita atriano, insieme a quelli di Ortona, Penne e Sulmona, era stato oggetto di un contestatissimo provvedimento di chiusura, sulla cui legittimità si attende ancora il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale.   A chiedere la revisione del caso, nelle ultime settimane, soprattutto Luciano Monticelli, che lo scorso 23 novembre, insieme ad un Assessore (Gerosolimo) e ad altri quattro Consiglieri Regionali (Mariani e Pietrucci del PD, Olivieri di Abruzzo Civico e Di Nicola del Centro Democratico) aveva rivolto una richiesta scritta al Governatore D’Alfonso, raccogliendo subito anche le adesioni del Deputato Tommaso Ginoble, della Senatrice Stefania Pezzopane e del Segretario Provinciale del PD teramano Gabriele Minosse.   Dichiara Monticelli: «Al Decreto Commissariale 10/2015, che stabiliva la chiusura di quattro Punti Nascita abruzzesi su dodici, mi sono opposto fin dal primo momento, insieme a colleghi che ringrazio per l’impegno e per la coerenza. Questo perché a mio parere in Abruzzo la normativa sul riordino del Percorso Nascita è stata applicata con eccessivo rigore, e senza considerarne gli effetti sul ridisegno complessivo della rete ospedaliera. Nel momento in cui il Decreto dell’11 novembre 2015 ha cambiato le carte in tavola, rendendo più flessibili i criteri per mantenere in attività i piccoli Punti Nascita, era opportuno e necessario che le decisioni prese venissero riesaminate alla luce della nuova normativa, non solo per Atri, ma anche per gli altri presidi coinvolti. Questa lettera, per cui ringrazio il Presidente D’Alfonso, è finalmente un passo nella giusta direzione, anche se la vera meta, per cui riprenderemo a lavorare non appena arriverà il disco verde di Roma, è la revisione del Decreto Commissariale 10. Ora la questione è nelle mani del Ministero».