Con una nota inviata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al presidente della Regione Abruzzo, la presidente del CdA dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, Manola Di Pasquale, affronta le questioni sollevate dal ricorso al Tar contro la sua nomina: “
Una decisione scaturita dall’esame del ricorso che mi è stato notificato ieri e che mi ha consentito un approfondito esame degli aspetti in esso contenuti rivelandomi particolari che mi hanno non poco sorpreso, soprattutto in considerazione delle dichiarazioni diffuse attraverso gli organi di informazione nei giorni precedenti, dichiarazioni che tendevano a creare una ambigua confusione”, dichiara la Di Pasquale.
Il ricorso non è firmato dal Sindacato nazionale dei veterinari. Il ricorso è stato presentato da un dipendente dell’Istituto e non dal rappresentante legale del Sindacato dei veterinari (da Statuto la rappresentanza legale spetta al segretario-presidente dott. Aldo Grasselli). Il dipendente, segretario aziendale del sindacato FMVm confederato con la SUVeMP, rappresenta solo gli iscritti al sindacato dell’Istituto (circa 10 dipendenti su 400).
La Di Pasquale, inoltre, sottolinea che, come più volte specificato dalla giurisprudenza e dalla dottrina, il Sindacato quale associazione privata non riconosciuta ad adesione eventuale: “
Non può agire per tutelare interessi che non siano generalizzati e previsti nelle sue finalità statutarie; giammai quindi a confutazione di nomine degli organi di indirizzo e controllo come nel caso in esame, che oltretutto non richiedono la laurea in veterinaria”.
Questione curriculum e competenze. Nel ricorso viene deliberatamente omesso e non vi è alcun richiamo alla determina della direzione affari della Presidenza e legislativa della Regione Abruzzo con la quale si fissava il percorso amministrativo per la nomina dei componenti del Consiglio di amministrazione dell’IZS. (n. 65 del 16.9.2015 emessa a conclusione del procedimento amministrativo denominato “
Avviso pubblico: Integrazione elenco regionale dei componenti degli organi di amministrazione degli enti regionali ai sensi art. 5 comma 1 octies L.R. 4/2009, nomina del membro della Regione Abruzzo in seno al Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise “Caporale” determina dir. N,. 50 del 7.7.2015)”.
In tale avviso si chiedeva espressamente, per coloro che erano già iscritti nell’elenco, di “aggiornare il curriculum vitae” e quindi di specificare
in atto prestampato e mediante autodichiarazione l’acquisizione delle competenze specifiche. Nella richiamata determina, esaminate le domande e le integrazioni,
si ritenevano idonei tre nominativi fra cui la Di Pasquale. La determina ai fini delle impugnative di legge è stata pubblicata sul BURA n. 36 del 30.9.2015. È da tale elenco che il presidente del Consiglio ha, nella sua discrezionalità, scelto il componente nominato. I termini di impugnativa sono scaduti il 29.11.2015 il ricorso è dunque tardivo.
Le competenze richieste, come facilmente documentabile, sono state autocertificate a norma della legge 445/2000, come richiesto dall’avviso. Tale atto fa “piena prova” nei procedimenti amministrativi e non è stato impugnato per falso, corrispondendo a verità tutto quanto certificato.
Capitolo incompatibilità e inconferibilità. Non corrisponde al vero che la presidente del CdA dell’IZS ha ruoli politici e di segreteria nel partito e che ricopre la funzione di Presidente della commissione di Garanzia e controllo nel Comune di Teramo, così come si sostiene nel ricorso. La Di Pasquale è consigliere comunale.
Le ipotesi di legge sulla inconferibilità e sulla incompatibilità si riferiscono agli organi di gestione - direttore generale, sanitario e amministrativo - ma non sono applicabili al Consiglio di Amministrazione privo di tale funzioni e con compiti di indirizzo, coordinamento e verifica dell’attività. A ciò si deve aggiungere la circostanza che l’IZS dell’Abruzzo e del Molise non è un ente di livello regionale, ma interregionale di livello nazionale.
Infine, il dipendente che ha presentato il ricorso, è in una situazione di “interesse confliggente”.
“
Naturalmente aspetteremo l’esito del ricorso ma non posso non rilevare debolezze e contraddizioni delle questioni sollevate a partire dall’ambiguità, che pare voluta, della titolarità di chi l’ha presentato – conclude la Di Pasquale –
viene da domandarsi se il ricorso non abbia l’unico scopo di creare un clima avverso per condizionare negativamente il processo di governance
che si è avviato dopo anni di difficoltà. Aspetteremo sereni, ma fattivi, il giudizio del Tribunale Amministrativo e come me, sereni ma fattivi, credo aspetteranno i tanti dipendenti dell’Istituto che meritano di riconquistare un quadro di certezze dopo tanta confusione”.
Il Presidente del CdA IZSAM
Manola Di Pasquale