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soldiLa popolazione abruzzese scende di 4.060 unità passando da 1.331.574 abitanti del 31 dicembre 2014 a 1.327.514 del 31 agosto 2015: la flessione è pari allo 0,30%, circa il doppio della decrescita nazionale (0,18%). Il risultato negativo è dipeso dal saldo migratorio che ha registrato un decremento (-0,02%) mentre a livello nazionale ha segnato un incremento (+0,03%). E' quanto emerge da un approfondimento che il ricercatore abruzzese Aldo Ronci ha condotto su dati Istat, Movimprese e Bankitalia. La decrescita della popolazione abruzzese è iniziata nel 2013: nei primi otto mesi il numero degli abitanti si è ridotto di 343 unità (-0,03%, +0,39% in Italia); nei primi otto mesi del 2014 il calo è stato di 1.348 unità (-0,10%, 0% in Italia). Considerando anche i dati fino all'agosto 2015, i dati delle variazioni percentuali della popolazione abruzzese sono peggiori di quelli medi nazionali da ormai tre anni. A livello territoriale, nei primi otto mesi 2015 forte calo nella provincia di Chieti (-1.605) e decrementi più lievi nelle altre province: L'Aquila (-1.024), Pescara (-743) e Chieti (-688). Di conseguenza, in valori percentuali, Chieti decresce del -0,41%, L'Aquila del -0,34%, Pescara del -0,23% e Teramo del -0,22%. Nello stesso periodo di riferimento, i comuni con più di 15mila abitanti che crescono sono quattro: San Salvo (+54), Avezzano (+44), Roseto (+29) e Silvi (+9). Decrescono: Lanciano (-194), Sulmona (-129), Ortona (-112), Giulianova (-57), Martinsicuro (-44), Spoltore (-13), Vasto (-9), Francavilla (-4) e Montesilvano (-3). A conferma di come il decremento dipenda dal saldo migratorio negativo, l'indagine rileva che i pochi comuni che hanno ottenuto un incremento sono proprio quelli che presentano un saldo migratorio positivo.