ISOLA/MAURO SACCO DICE LA SUA SULL'ACCORPAMENTO DEGLI ISTITUTI DI COLLEDARA-TOSSICIA-CASTEL CASTAGNA
IN MERITO alla proposta di accorpamento degli istituti comprensivi di COLLEDARA con quello di ISOLA del GRAN SASSO previsto dal nuovo piano di Dimensionamento della PROVINCIA di TERAMO mi sembra di assistere a un deja’ vu di una pellicola risalente al DICEMBRE 2011 , ma purtroppo con un finale alquanto diverso.
MI CHIEDO quali siano le variazioni avvenute in questi territori a quattro anni di distanza,quando l’allora AMM.NE PROV.LE di Centro –destra accolse il mio emendemanto,in qualita’ di capogruppo consiliare IDV, con il quale venne concessa GIUSTAMENTE una DEROGA in conformita’ a quanto previsto dal D.G.R. n.97 del 15/2/2011 e precedenti, per i COMUNI ricadenti in territori MONTANI e RICOMPRESI NEL CRATERE SISMICO D.C.R. N.44 del 29/06/2010.
MI SI CHIARISCA LA RATIO che e’ stata seguita per concedere adesso la deroga ad altri istituti parimenti sottodimensionati ( CELLINO-CERMIGNANO) ma NON ricadenti in territori MONTANI e men che meno nel CRATERE SISMICO.
PERCHE’ DUE PESI E DUE MISURE?
QUALI SONO stati i criteri di equita’ e giustizia che hanno portato la PROVINCIA A proporre la DEROGA PER i suddetti comuni non accordandola a quelli che legittimamente ne hanno diritto?
NON VORREMMO CHE DIETRO questa proposta si celino le solite ragioni di equilibri politici e/o di mere appertenenze TERRITORIALI.
MI RISULTA ,altresi, molto strano che IL SINDACO di COLLEDARA con nota n. 6617 del 27/11/2015 era “disposto ad accettare l’accorpamento con l’obiettivo della permanenza dell’ufficio di Segreteria presso il proprio Comune.”.......... USQUE TANTUM ?
CI SAREMMO aspettati ben altra determinazione per la SALVAGUARDIA di una REALTA’ di inestimabile valore come L’autonomia dell’ ISTITUTO COMPRENSIVO di COLLEDARA-TOSSICIA-C.CASTAGNA, realta’ dell’entroterra gia’ gravemente vessate da un cronico depauperamento socio –economico e demografico e da un pesante retaggio storico.
AUSPICHIAMO che tutti gli attori coinvolti abbiano una sorta di repisiscenza operosa nel prossimo CONSIGLIO PROV.LE e laddove cio’ non avvenisse sia il CONSIGLIO REGIONALE nel recepimento di questo PIANO A ristabilire una giusta decisione.