TERAMO/PIETRE D'INCIAMPO, OGGI A TERAMO LA CERIMONIA (FOTO)
La città di Teramo protagonista di una tra le più riuscite e significative iniziative degli ultimi anni in tema di memoria storica e arte. Come accade in molte città europee, anche a Teramo l’artista tedesco Gunter Demnig, ha depositato nel tessuto urbanistico e sociale, una testimonianza diretta che costituisce un tassello della memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L'iniziativa consiste nell'incorporare nel selciato stradale delle città, davanti alle abitazioni che sono state teatro di deportazioni, blocchi in pietra muniti di una piastra in ottone, recanti il nome dei deportati.
A Teramo, il blocco di pietra è stato impiantato dinanzi all’edificio dove fu prelevato Alberto Pepe, in via Cavour, con una cerimonia alla presenza dei familiari, delle associazioni di Partigiani e, per il Comune di Teramo, dell’assessore all’Urbanistica Mario Cozzi.
L’idea è stata importata dalla Germania dove Demnig l’aveva inaugurata oltre 20 anni fa.
L’artista ha deciso di dedicare la propria arte alla memoria delle persone vittime delle persecuzioni nazi-fasciste, una missione iniziata nel 1993 a Colonia. Il mezzo scelto per questo ambizioso obiettivo sono le "Stolpersteine”, "pietre d’inciampo” simili a sanpietrini ma con la parte superiore laccata di ottone, con incise le generalità del deportato, il luogo di deportazione e la data della morte. L’"inciampo” non è reale, ma virtuale: le pietre sono collocate sui marciapiedi o sulle strade e catturano l’attenzione dei passanti grazie alla loro superficie di ottone, spingendo chi le nota, anche solo per un momento a ricordare queste persone.
Dal 1995 queste mini-installazioni hanno raggiunto quota 50mila in tutta Europa: una sorta di mappa della memoria delle vittime dei totalitarismi nazi-fascisti.
Molti sono i Paesi in cui sono state installate le pietre d’inciampo; tra questi: Germania, Austria, Ungheria, Ucraina, Cecoslovacchia, Polonia, Paesi Bassi. Moltissime sono anche le città italiane in cui compaiono le pietre della memoria, da Nord a Sud, dalla Capitale a località meno note.