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ospedale-letto-corsia"La Regione deve nominare subito il nuovo manager della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila. Non è più possibile procrastinare una decisione di tale importanza, da cui dipende il futuro della sanità nella nostra provincia". Così il coordinatore Fp-Cisl sanità della provincia dell' Aquila, Gianfranco Giorgi, sindacalista storico del territorio, per il quale c'è necessità "di abbandonare le sterili polemiche degli ultimi giorni che stanno dando all'esterno l'immagine di un territorio diviso e poco coeso". Sulla nomina che la Regione deve effettuare entro il mese di febbraio, è in atto uno scontro politico tra quanti, una maggioranza trasversale, vogliono la soluzione di un medico o professionista del territorio che conosca la situazione, e quanti, in testa il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, propendono per la soluzione esterna del professionista "fuori dalle lobby". "Sulla scelta del nuovo direttore generale - continua Giorgi - si è scatenata una bagarre politica tesa solo a salvaguardare gli interessi di parte in un teatrino tragi-comico che sta mettendo alla berlina la città. Nelle altre Asl la nomina è avvenuta rapidamente e in silenzio: all'Aquila, come ormai purtroppo accade per qualsiasi argomento, si è accesa una rissa mediatica che rischia di compromettere definitivamente la difesa del territorio". La Cisl sanità invita il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, "a chiudere immediatamente la partita, con una nomina che soddisfi le esigenze di un rappresentante del territorio, in quanto conoscitore della realtà locale - e nell'elenco ce ne sono - ma che contempli, soprattutto, le necessarie capacità e competenze tecniche che appaiono indispensabili alla luce di un processo di riorganizzazione della sanità lungo e complesso. La nomina, conclude Giorgi, "deve avvenire mettendo al primo posto il malato e gli operatori della sanità della nostra Asl, non le singole ambizioni". Il posto è vacante dopo le dimissioni di Giancarlo Silveri, annunciate agli inizi di dicembre e ufficiali a partire da fine anno.   «Ogni qualvolta si deve prendere una decisione in campo sanitario – dichiara Filippo Gianfelice, segretario regionale dell’Anaao-Asssomed, il principale sindacato dei medici ospedalieri - si vuole sempre che i medici siano esclusi dalla possibilità di esprimere un giudizio, perché rappresenterebbero un gruppo dedito alla spartizione del potere, al controllo delle operazioni finanziarie e quant’altro. Questo non è più accettabile. La classe medica ha un solo scopo, quello di tutelare la salute dei cittadini. E poiché i medici sono coloro che si trovano sempre a diretto contatto con i problemi e le difficoltà, soprattutto delle persone più fragili e indifese, meglio possono esprimere giudizi e fornire consigli per migliorare l’organizzazione sanitaria e, in ultimo, rendere più efficiente l’assistenza. Sia chiaro, nessuno vuole sostituirsi a chi ha il compito istituzionale di prendere decisioni in ordine alla nomine dei Direttori generali delle Asl ed a quant’altro sia stabilito per legge. Ma neanche possiamo essere identificati con disprezzo come non capaci di dire no o rispondere solo a gruppi di potere. Resta certamente difficile la designazione di responsabili, soprattutto in campo sanitario, e “l’esterofilia“ di cui tanto qualcuno si è vantato, non è mai stata la scelta migliore in passato, soprattutto perché la conoscenza del territorio e delle persone è il fulcro per raggiungere e soddisfare i bisogni della gente. Le scelte lasciano sempre strascichi di polemiche, ma quando queste sono giuste ed equilibrate, sono valide nel tempo e alla fine raccolgono il consenso di molti. Anche se viene scelto un medico a dirigere!».