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Teramo-via-Longo-Google-MapsE’ vergognoso che il Sindaco di Teramo continui a parlare di hosting sociale e tenere bloccate  le graduatorie per l’emergenza abitativa, impedendo di fatto ai  numerosi cittadini che vivono la drammatica situazione di tale emergenza ad usufruire di un alloggio popolare. Non convince assolutamente il progetto, carente di informazioni che ruota attorno a un generale interesse delle banche, dei costruttori e della finanza. Così  come non convinse il protocollo d’intesa su  cui che il Sicet, Sunia  e Uniat  pensarono bene di  ritirare la propria firma. Secondo le informazioni pubbliche  date dal Sindaco  la ricostruzione di via Longo  interesserà iniquamente, anche l’edilizia privata, oltre che l’ edilizia convenzionata agevolata e un terzo di edilizia sovvenzionata, ma,  il Sindaco Maurizio Brucchi  sa bene che l’edilizia sovvenzionata (alloggi  popolari), non giungerà mai  a termine, perché i 18 milioni che le banche e la cassa deposito e prestiti metteranno a disposizione, non riguarderanno appunto la costruzione di alloggi popolari.  «C'è il rischio che da 96 alloggi a canone sociale di via Longo si possa passare anche a zero, visto che l'Ater dovrebbe ricostruire "a sue spese" una palazzina, ma non ha presentato nessun programma di investimenti», «Serviranno 2 milioni di euro per realizzare i 20  - 25 appartamenti promessi a canone Erp». «Come può l'Ater disporre di una somma così alta se non ha nemmeno un euro per la piccola manutenzione?. «Sarebbe questo l'housing sociale? Il Sicet si dice contrario ai provvedimenti assunti dal Comune sull'emergenza abitativa sociale, ed invita il Sindaco a cambiare rotta  e riaprire urgentemente la graduatoria concernente l’emergenza abitativa, che sta pregiudicando il diritto sacrosanto di coloro che da anni aspettano una casa dignitosa. Liberare dunque, in ogni ordine e grado tutti gli alloggi vuoti per dare la possibilità alle 400 famiglie parcheggiate nelle graduatorie da diversi anni, di vedere i propri diritti applicati cioè quello di avere una casa dove poter vivere dignitosamente. L'edilizia sovvenzionata deve essere aggiuntiva, e non sostitutiva.  

SEGRETARIO PROVINCIALE

ANTONIO DI BERARDO