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TANCREDI CARMINEAssolto per  non aver commesso il fatto il commercialista teramano Carmine Tancredi, socio di studio dell’ex governatore Gianni Chiodi estraneo alla vicenda) imputato per concorso in bancarotta nel processo bis per il crac Curti-Di Pietro. Tancredi era imputato nella sua veste di consulente degli imprenditori Guido Curti e Maurizio Di Pietro. Condanne invece per altri tra amministratori di fatto e di diritto delle varie società coinvolte nel crac. Tra questi gli stessi imprenditori Curti e Di Pietro, già condannati in primo grado a sei anni per concorso in bancarotta, e in questo processo condannati a quattro anni per alcuni capi residui di bancarotta distrattiva per cui non erano stati giudicati nel primo processo. Per gli stessi capi i giudici hanno condannato a tre anni Loredana Cacciatore, moglie di Curti. Antonio Zacchei e Marco Paolo Di Anastasio, amministratori di diritto per un periodo di alcune delle società fallite, sono stati condannati rispettivamente a quattro anni e sei mesi e a tre anni e sei mesi sempre per concorso in bancarotta. Per Zacchei, Curti, Maurizio Di Pietro e Nicolino Di Pietro il tribunale ha inoltre disposto il non doversi procedere per avvenuta prescrizione per alcuni capi relativi a reati fiscali, mentre gli stessi Di Anastasio, Zacchei, Cacciatore, Di Pietro e Curti sono stati assolti da altri residui capi di imputazione. Assolto da tutti i capi d’imputazione Luciano Seghetti per non aver commesso il fatto. La procura contestava al commercialista il ruolo avuto nelle società cipriote, sodalizi che controllavano al 99% la Kappa Immobiliare e la De Immobiliare Srl che avevano sede legale nello studio commerciale di Tancredi e che, al termine dell’altro processo di primo grado, sono state confiscate dal tribunale perchè, secondo la procura, sono il forziere dei soldi distratti da Curti e Di Pietro con la bancarotta.