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D'ALBERTOLe denunce che in questi anni abbiamo più volte formulato in Consiglio comunale in merito alla illegittima applicazione da parte di Team e Comune dell'iva sulla Tariffa di igiene ambientale relativa al triennio 2007-2009 a danno dei contribuenti teramani trovano l’ennesima e questa volta definitiva conferma nella decisione della Corte di cassazione che si è pronunciata a Sezioni Unite, con la sentenza n. 5078 del 16 marzo 2016.  La sentenza, in sostanza, ha ribadito che la TIA ha natura di tributo e non può essere qualificata come corrispettivo di una “prestazione di servizi” e, conseguentemente, non sussiste il presupposto oggettivo per l’applicazione dell’IVA, che, per definizione, mira invece a colpire la capacità contributiva.  Come è noto, il Comune di Teramo è già stato condannato in alcuni casi a  restituire la quota del 10% ingiustamente versato dai contribuenti come imposta di valore aggiunto sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti relativa al triennio 2007- 2009 con sentenze che, sebbene l’IVA sia finita nelle casse dello Stato che nell’era Tremonti-Berlusconi ha penosamente creato le condizioni per non tutelare i contribuenti, hanno confermato come il Comune resti l'interlocutore diretto e prioritario del cittadino, ferma restando la possibilità, in alternativa, di rivalersi nei confronti della Team in quanto gestore del servizio.  A questo punto, pretendiamo che l’Amministrazione, piuttosto che preoccuparsi di nascondere la verità ai cittadini o di contrastare ricorsi pienamente legittimi e fondati su una ormai consolidata giurisprudenza della Cassazione, al solo fine di ritardare la risoluzione del problema e con il rischio di aggravare con le spese legali il già pesante impatto su un bilancio disastrato, effettui la doverosa comunicazione istituzionale, consentendo ai cittadini di mettersi nelle condizioni per ottenere i rimborsi, e, soprattutto, abbandoni lo stato di patetica attesa, attivando un tavolo immediato con il governo per risolvere una questione vergognosa tutta a danno dei nostri concittadini.  E’ finito il tempo dello scarico delle responsabilità ed è giunto il momento di agire convintamente  per il soddisfacimento di un diritto troppo a lungo negato ai cittadini teramani e che nel nostro territorio assume una valenza maggiore, se si considera l’elevata incidenza che, nella disastrosa era Brucchi,  la Tariffa sui rifiuti  ha avuto sulle tasche di tutti i contribuenti.    Gianguido D'Alberto (Capogruppo Gruppo consiliare Partito Democratico al Comune di Teramo)