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pomanteNel leggere le elucubrazioni dei vari gruppi di maggioranza ci sarebbe da ridere se non fosse il momento di fare una seria riflessione sulla devastazione della città di Teramo in questo momento critico   Nel corso dell'ultimo consiglio sono emersi due dati preoccupanti: un'anticipazione di cassa che ha ormai superato i 15.000.000 di euro (e siamo solo ad aprile); una situazione di morosità diffusa e, conseguentemente, di crediti che dovranno essere svalutati, che rischia di portare l'indebitamento complessivo ben oltre i 30.000.000 di euro.   Un dato evidente: il Comune di Teramo, da un anno a questa parte, perde circa un milione di euro al mese. Un'azienda avrebbe già portato i libri in tribunale.   Un dato desumibile: la morosità in aumento ha portato numerose aziende a non effettuare i pagamenti degli ultimi anni prima di portare i libri in tribunale. Il Comune di sta insinuando nei fallimenti ma, ragionevolmente, i crediti dovranno essere svalutati ed è opportuno precisare che sulle attività produttive grava la maggior parte del carico fiscale locale. Chi è fallito o ha cessato l'attività, ovviamente, non pagherà in futuro. Ciò significa un aumento del carico fiscale su chi resta e l'aumento delle situazioni di morosità.   Un dato calcolabile: in assenza di una programmazione d'emergenza sarà difficile evitare il dissesto economico-finanziario.   Ebbene, chi dovrebbe generare la programmazione d'emergenza sta litigando per le poltrone, mettendo il sindaco in una posizione dalla quale potrà uscire accontentando gli appetiti dei vari gruppi di maggioranza o mandando tutti a casa.   Documenti programmatici di dubbia valenza, sia politica che economica, professano oggi quello noi arancioni avevamo detto due anni fa: promuovere il turismo ed il rilancio dell'economia attraverso la cultura, la storia, le arti e i mestieri, le risorse e le bellezze del territorio, l'enogastronomia. Felice risveglio.   I passaggi sui beni comuni e l'affidamento ai cittadini cozzano terribilmente con una bozza di regolamento offerta dal sottoscritto su un piatto d'argento ormai diciotto mesi fa e rimasta nei cassetti.   Un suggerimento a tutti quelli che hanno davvero a cuore la città: componete una task force di cinque assessori, quanti sono i settori del Comune, che rinunci ai compensi per sei mesi e si dedichi interamente alla città, alla programmazione dell'emergenza, eventualmente anche calcolando i vantaggi della dichiarazione di dissesto e del possibile utilizzo dei fondi straordinari per rilanciare l'economia. Cinque "macchine da guerra" che abbiano il coraggio di prendere decisioni drastiche insieme al Sindaco, avendo a cuore solo il bene della città, mettendo da parte gli appetiti personali e politici.   Altrimenti, per cortesia, andate a casa e lasciate il posto al commissario.   Gianluca Pomante Consigliere Comunale Arancione