• MCDONALDS
×

Avviso

Non ci sono cétégorie
12003416_459747860852992_8416971084546665730_n 13051565_532794600214984_2456183748470752854_n"Non esiste una politica culturale a Teramo". L'affondo è di Silvio Araclio, patron del Maggio Fest che quest'anno partirà per miracolo visti i fondi ancora una volta dimezzati ma che forse dovrà abbandonare nel 2017. "Il livello di disattenzione è straordinario, si salva il salvabile e si promuove l'indicibile e non so con quale criterio". L'indignazione di chi ha a cuore la cultura in città questa volta ha inizio dai portoni sbarrati del museo archeologico, proprio il 25 aprile durante la settimana della cultura, con i turisti che si chiedevano il motivo della chiusura. L'analisi del disastro culturale teramano in un articolo firmato oggi sul Messaggero da Maurizio Di Biagio. "Un fatto molto grave per Teramo che priva i visitatori di un'importante storia della città, dall'epoca pre-romana fino alla Resistenza, un fatto grave, gravissimo" sentenzia un affranto Sandro Melarangelo, direttore artistico di Teramo Nostra. "Non vorrei che qui la cultura fosse solo una manifestazione canora". Ad avere le porte sbarrate non era solo il museo di Via Delfico, ma anche la pinacoteca e il museo civico di Torre Bruciata con la mostra di Totò prolungata proprio nella settimana della cultura. Ad infierire c'è anche la Fondazione Tercas che se da un lato dà l'ossigeno minimo vitale a Maggio Fest (con nove mila euro) dall'altro tronca le gambe a qualche altra iniziativa: "Mai mi sarei sognato di dover salutare Due giorni di musica per l'Ail per l'azzeramento del contributo" scrive su Facebook Paolo Di Sabatino. "Erano previste due giornate di musica, con parte dell'incasso devoluto all'Ail, che avrebbe fatto circolare il suo materiale divulgativo; inoltre avrebbe usufruito di un aiuto per sostenere la propria attività nell'ambito della ricerca. Credo che questa cosa doveva essere divulgata. Ovviamente aspetto di vedere quali manifestazioni verranno ritenute meritevoli di essere sostenute dalla Fondazione Tercas". Il prossimo anno anche il Maggio Fest, se i finanziamenti saranno sempre quelli, salterà: un appuntamento che richiama l'attenzione da tutta la regione da ben 25 anni. E la kermesse di quest'anno sarà molto "rivisitata": "Abbiamo salvato il salvabile". E poi la cultura, per Sandro Melarangelo, non è solo una visita guidata nei luoghi dei reperti archeologici "ma anche nella cultura viva delle iniziative pittoriche e non, come la mostra che si è avuta nella sede di Teramo Nostra e che ha coinvolto diversi ragazzi delle scuole superiori con i nuovi linguaggi artistici".