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ospedale teramo 6Seicento dipendenti della Asl, oltre a 12 esterni, non basterebbero a garantire il servizio di vigilanza antincendio nei quattro presidi? E allora la Asl potrebbe essere costretta a ridurre  l'assistenza sanitaria per i cittadini. Ipotesi paradossale, ovviamente, quella della quale si discute alla Asl, quando si discute dell'antincendio.  La cosa grave, altrettanto paradossale ma vera, è, invece, che stanno arrivando segnalazioni definite "strane" e "sospette" proprio all'interno dell'ospedale, e qualcuno tra i corridoi della direzione ritiene che possano essere operazione di falso allarmismo per far credere all'esterno che le squadre antincendio sarebbero indispensabili per la Asl. Non sarebbe così, invece, per la direzione aziendale, che fa sapere come questa  vicenda debba approdare ad una conclusione, dal momento che i fondi sono finiti e quindi i soldi per pagare personale che non servirebbe a coprire il servizio pure. L'azienda è sempre in attesa del responso del Comando dei Vigili del Fuoco di Teramo, che continua a guadagnare  tempo rispetto alle esigenze della Asl. Una cosa è certa: la tensione per questo appalto prorogato solo per 12 persone fino a fine mese è altissima, il Direttore Generale, tempo fa, ha informato di alcune "strane attività" anche la Procura, senza ovviamente accusare nessuno ma solo segnalando il fatto, onde evitare che possano verificarsi danneggiamenti lo stesso ospedale Mazzini e gli altri presidi. Per la Asl, i 600 dipendenti formati per il servizio antincendio, sono sufficienti, anche se va comunque tenuto presente che non sono mai presenti tutti insieme contemporaneamente, visti  i turni ospedalieri. Per chi propende per il mantenimento del servizio, gli infermieri potrebbero essere impegnati in servizi sanitari e dover lasciare i pazienti, qualora si verificasse un incendio. Tesi contrapposte. Inconciliabili. Una sola è la certezza: i soldi sono finiti.